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STATI UNITIFMI, al summit di primavera occhi puntati sul Vecchio Continente

12.04.15 - 23:14
L'area euro e la Grecia saranno al centro delle riunioni del Fondo Monetario Internazionale
FMI, al summit di primavera occhi puntati sul Vecchio Continente
L'area euro e la Grecia saranno al centro delle riunioni del Fondo Monetario Internazionale

WASHINGTON - L'area euro e la Grecia. Le riunioni di primavera del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) si aprono ancora una volta con i fari sul Vecchio Continente.

In un contesto di crescita debole, i ministri dell'economia e i governatori delle banche centrali fanno il punto sulla ripresa, con un occhio al calo dei prezzi del petrolio e ai suoi effetti sull'inflazione, senza dimenticare la stabilità finanziaria sulla quale i rischi sono aumentati.

L'invito del Fmi - di cui si è fatta portavoce il direttore generale Christine Lagarde - è quello di fare di più per evitare che una crescita bassa di lungo periodo, il 'nuovo mediocre così come l'ha definito, diventi la "nuova realtà". Bisogna andare avanti con le riforme strutturali e gli investimenti, con politiche macroeconomiche che mantengano la stabilità dei conti pubblici per non mandare all'aria i sacrifici fatti finora. Uno sforzo - quello che chiede il Fondo - nella consapevolezza che la crisi non solo ha fatto crollare l'economia ma ne ha ridotto il potenziale di crescita che non tornerà ai livelli pre-crisi almeno nel medio termine. Il rischio è quello di una 'stagnazione secolare' che va evitata in tutti i modi.

Ma le minacce sono molte. L'incertezza della situazione in Grecia: Atene ha rimborsato il prestito del Fmi ma le restano meno di dieci giorni per chiudere l'accordo con i partner europei e scongiurare il default. E la crisi greca pesa sull'area euro, alle prese con una crescita al rallentatore e una disinflazione che preoccupa.

La Bce guidata dal presidente, Mario Draghi, ha avviato misure che hanno rassicurato i mercati, schizzati nell'ultima settimana ai massimi da 15 anni. Si inserisce in questo quadro la 'battaglia' interna al Fmi per la riforma delle quote e della governance, alla quale continua a mancare il via libera americano per essere attuata. Lagarde ripete che non intende mollare, perché il Fmi deve riflettere l'evoluzione dell'economia e quindi anche l'ascesa dei paesi emergenti. Come dimostra la creazione della banca mondiale cinese, l'Asian Infrastructure Investment Bank (Aiib), promossa dal presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim e da Lagarde.

ats ansa

 

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