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SVIZZERAStraumann abbandona l'idea di stipendi in euro a frontalieri, abbandonata l'idea

02.04.15 - 11:08
Straumann abbandona l'idea di stipendi in euro a frontalieri, abbandonata l'idea

BASILEA - Sono definitivamente chiuse le discussioni sul pagamento dei salari in euro per i lavoratori frontalieri presso Straumann, gruppo basilese specializzato nella produzioni di impianti dentali. "Abbiamo ricevuto immediatamente feedback negativi", dice il presidente della direzione generale Marco Gadola in un'intervista rilasciata all'edizione odierna della "Handelszeitung".

"Non sapevamo che molti dei nostri lavoratori frontalieri hanno prestiti in franchi per i loro appartamenti e le loro case (...) e che i contributi per le assicurazioni sociali e le casse pensioni continuano ad essere pagati in franchi", dichiara Gadola.

L'idea è abbandonata definitivamente. "Ma bisogna anche avere ogni tanto un'idea che non ha successo", si difende Gadola. Degli 800 impiegati in Svizzera, circa un quarto sono frontalieri. Il 45% dei costi risulta in franchi, mentre solo il 5% del fatturato viene generato nella moneta elvetica.

Per equilibrare gli effetti di cambio Straumann tratta ora con i fornitori. "Sono dell'idea che ogni fornitore, che produce nella zona euro e fattura a noi in franchi, debba rimettere a noi una parte del proprio profitto ricavato dai tassi di cambio", afferma Gadola. Fino ad ora la maggior parte dei fornitori si sono dimostrati disponibili. Molti sanno che potrebbero essere rimpiazzati.

Straumann vuole poi potenziare la produzione e la posizione sul mercato negli USA. Gadola è interessato però anche al Brasile, alla Colombia, al Messico e all'Argentina. Qui verranno costruite sedi da dove si potrà accedere anche a Ecuador, Perù, Cile, Costa Rica e Panama. Questo progetto d'espansione costa circa 3 milioni di franchi.

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