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LIECHTENSTEIN / ITALIAAnche nel Liechtenstein il segreto bancario non c'è più

26.02.15 - 18:26
Italia e Liechtenstein hanno concluso un accordo in amteria di scambio di informazioni ai fini fiscali
Anche nel Liechtenstein il segreto bancario non c'è più
Italia e Liechtenstein hanno concluso un accordo in amteria di scambio di informazioni ai fini fiscali

ROMA - Il ministro italiano dell'economia, Pier Carlo Padoan, e il primo ministro e ministro delle finanze del Liechtenstein, Adrian Hasler, hanno firmato l'accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali. Analogamente a quanto avvenuto con la Svizzera, l'intesa pone fine al segreto bancario nel Principato, che entra nella "white list". Lo comunica il Ministero italiano dell'economia e delle finanze (Mef).

I due ministri, specifica la nota, hanno firmato anche un Protocollo aggiuntivo in materia di "richieste di gruppo". L'accordo "consentirà di sviluppare ulteriormente la cooperazione amministrativa tra i due paesi e quindi rafforzare il contrasto all'evasione fiscale".

L'intesa è basata sul modello OCSE di Tax Information Exchange Agreement (TIEA) e consente lo scambio di informazioni su richiesta relativamente a tutte le imposte. Lo Stato a cui sono richieste le informazioni non può rifiutarsi di fornire allo Stato richiedente la collaborazione amministrativa per mancanza di interesse ai propri fini fiscali, né opporre il segreto bancario.

Il Protocollo aggiuntivo, che disciplina le richieste di gruppo, consentirà di presentare richieste in relazione a categorie di comportamenti che fanno presumere l'intenzione dei contribuenti di nascondere al fisco italiano patrimoni/attività detenute irregolarmente nel Liechtenstein.

L'accordo sullo scambio di informazioni e il protocollo aggiuntivo si applicano dopo la ratifica da parte dei parlamenti dei rispettivi paesi, a decorrere della firma.

Con la firma il Principato viene considerato ai fini della "voluntary disclosure" un paese "non black list", consentendo così ai cittadini italiani che detengono in maniera illegale patrimoni/attività nel Liechtenstein di accedere alla procedura di regolarizzazione alle condizioni più favorevoli previste dalla legge (pagamento per intero delle imposte e sanzioni ridotte).

Insieme all'accordo e al protocollo aggiuntivo i ministri hanno firmato anche una dichiarazione congiunta di carattere politico con la quale i due paesi confermano il reciproco impegno ad applicare lo scambio automatico di informazioni sulla base dello standard globale OCSE dal 2017.

L'Italia, subito dopo l'entrata in vigore dell'accordo e del protocollo includerà formalmente il Liechtenstein nella "white list". Con la dichiarazione congiunta, infine, Italia e Liechtenstein si impegnano ad avviare i negoziati per una convenzione contro le doppie imposizioni, una volta entrati in vigore l'accordo e il protocollo.

Appena lunedì Italia e Svizzera avevano firmato il tanto atteso accordo fiscale. La storica intesa era stata formalizzata a Milano dopo tre anni di trattative da Padoan e dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Il protocollo che modifica la Convenzione per evitare le doppie imposizioni prevede lo scambio di informazioni tra i due paesi, automatico a partire dal 2017, mentre la Svizzera potrà uscire dalla "black list" italiana dei paradisi fiscali.

ats ansa

 

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