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Il governo greco, intanto, presenta una revisione della spesa pubblica
ATENE - "Credo che il governo greco sia molto serio sulle riforme, certo dobbiamo vedere quanto si potrà fare di quello che vuole, ma deve essere una cooperazione non una decisione unilaterale": così il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al Parlamento Ue. "Non sarà facile, la lista è solo un'indicazione, non è il nuovo memorandum o contratto".
Meno ministeri, consulenti e indennità ai politici - La Grecia ridurrà i ministeri da 16 a 10, i consulenti e le indennità di ministri e parlamentari e avvierà una revisione in ogni area della spesa pubblica per "razionalizzare" i ministeri dove la spesa non destinata a salari e pensioni "ammonta a un incredibile 56% del totale". Così dice il piano greco comunicato all'Ue.
Il paese rivedrà inoltre la spesa sanitaria ma "garantendo l'accesso universale". Ritoccherà pure l'Iva perché non abbia "impatto negativo sulla giustizia sociale" e si evitino "sconti ingiustificati". Obiettivo è anche rafforzare i concetti di "frode ed evasione", sostituire le esenzioni con misure sociali e "assicurare che tutte le aree della società, specialmente le benestanti, contribuiscano equamente" alla spesa.
Vi è inoltre l'ambizione di aumentare il salario minimo: ciò sarà però fatto "in consultazione con le istituzioni europee", si legge nella liste di riforme.
