Cerca e trova immobili

GRECIATonfo di Atene, - 9,24 %

28.01.15 - 19:32
Tracollo a fine seduta. I bancari perdono oltre il 20%. Grecia sotto osservazione da Standard & Poor's
Tonfo di Atene, - 9,24 %
Tracollo a fine seduta. I bancari perdono oltre il 20%. Grecia sotto osservazione da Standard & Poor's

ATENE - Tonfo della borsa di Atene. L'indice Ase ha chiuso la seduta in calo del 9,24%. Tracollo per le banche in caduta di oltre il 20%. Il nuovo ribasso va a sommarsi con quelli delle due ultime sedute, dopo la vittoria di Tsipras alle elezioni di domenica. Lunedì il listino ellenico ha ceduto il 3,2%, ieri il 3,69%.

L'agenzia Standard & Poor's mette sotto osservazione con implicazioni negative il rating della Grecia

Le politiche economiche e di bilancio del nuovo governo greco sono "incompatibili" con il contesto normativo del precedente governo e dei creditori. "Se il nuovo governo non dovesse raggiungere un accordo con i creditori su futuri aiuti finanziari, questo indebolirebbe la posizione della Grecia - afferma Standard & Poor's. Il rating potrebbe essere abbassato se le trattative con l'Unione Europea, la Banca Centrale Europa (Bce) e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) fossero in stallo, limitando la capacità della Grecia di onorare gli impegni sul debito".

La ricetta della Troika che Tsipras non vuole

Tagli drastici alla spesa e ai posti di lavoro, ampissime privatizzazioni per fare cassa, aumento delle tasse, ma anche riforme per aprire il mercato del lavoro e per rendere efficiente l'amministrazione pubblica che non riusciva, ad esempio, ad assicurare che i cittadini pagassero le tasse: il Memorandum firmato dal Governo greco con la Troika in cambio degli aiuti è una lista di centinaia di misure che coprono praticamente tutte le aree su cui può agire uno Stato a livello centrale, realizzate solo in parte.

TAGLI E TASSE - Le più dolorose per i cittadini sono senz'altro i due miliardi di aumento di tasse e gli 11,5 miliardi di tagli in due anni che nel settore pubblico hanno messo in mobilità 25mila lavoratori, ridotto gli stipendi del 20%, aumentato l'età pensionabile e ridotto tutte le pensioni sotto i mille euro. Ma oltre all'Iva, alle addizionali sul reddito e alla tassa sulla casa, che colpiscono in modo indiscriminato, è stata anche introdotta una tassa sui beni di lusso e sulle barche ormeggiate nei porti. Ed è stata tagliata la spesa per la difesa di 500 milioni all'anno.

DISMISSIONI - Per trovare fondi anche il piano di privatizzazioni è molto vasto: 11,5 miliardi entro il 2015, compresi il porto del Pireo e quello di Salonicco, più una valutazione da parte di un'Authority di quasi tutte le proprietà dello Stato, in vista di future vendite o cartolarizzazioni.

RIFORME - Tra le più contestate c'è la riduzione del salario minimo, in teoria a fin di bene, ovvero per favorire l'assunzione dei disoccupati. Ci sono poi quelle utili come il taglio del cuneo fiscale e la creazione di un sistema efficiente di riscossione delle tasse e un controllo sui datori di lavoro che non pagano i contributi, che ha ridotto l'evasione con ricavi di oltre un miliardo all'anno.

Ticinonline è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE