Lo ha deciso la Banca nazionale svizzera. La Borsa precipita, franco sulla parità con la valuta europea
ZURIGO - La Banca nazionale svizzera (BNS) ha annunciato oggi a sorpresa la revoca della soglia minima di cambio con la moneta unica europea, fissata a 1,20 franchi per un euro e in vigore dal settembre del 2011. La BNS ha anche abbassato di 0,5 punti il tasso di interesse applicato sugli averi in conti giro superiori a un determinato importo, fissandolo a -0,75%.
L'istituto di emissione ha inoltre nuovamente adattato verso il basso, in zona negativa, il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, che è ora compreso tra -1,25% e -0,25%: precedentemente la forbice era compresa tra -0,75% e 0,25%.
La mossa della BNS giunge a sorpresa: non più tardi di dieci giorni fa il presidente Thomas Jordan aveva infatti detto in un'intervista televisiva che la soglia minima era "assolutamente centrale" e irrinunciabile.
La misura, spiega la BNS, era stata presa "in un periodo di estrema sopravvalutazione del franco e di fortissima incertezza sui mercati finanziari". La soglia minima "eccezionale e temporanea" ha preservato l'economia svizzera "da gravi danni". L'economia svizzera ha potuto approfittare di questa fase "per adattarsi alla nuova situazione", rileva ancora la banca centrale.
La Borsa reagisce male: in pochi minuti l'indice SMI ha perso oltre 4 punti percentuali, e alle 11 perdeva oltre il 7,5%. Evoluzione analoga per il listino globale SPI, che lascia sul terreno il 7% a 8400 punti. Singole blue chip - Givaudan, Richemont, Syngenta - si contraggono di oltre il 10%.
Il cambio euro-franco è arrivato alla soglia della parità per poi assestarsi a cifre che vanno da 1,01 a 1,03.