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Rifiutata la richiesta di limitare a tre anni la durata massima per avviare un procedimento giudiziario
NEW YORK - Credit Suisse potrà essere perseguita negli Stati Uniti per il suo ruolo nella crisi dei subprimes. Il giudice Marcy Friedman della Corte suprema dello Stato di New York ha autorizzato il Procuratore generale dello stesso Stato, Eric Schneiderman, a proseguire la sua causa contro la banca rigettando il ricorso di quest'ultima.
Nella decisione del 24 dicembre, di cui l'agenzia di stampa francese Afp è venuta a conoscenza ieri, il giudice Friedman ha inoltre rigettato la richiesta della banca elvetica di limitare a tre anni la durata massima per avviare un procedimento giudiziario per i fatti addebitati. È stato accettato il limite di sei anni richiesto da Schneiderman.
Nel novembre del 2012 il Procuratore generale di New York aveva citato in giudizio Credit Suisse per truffa nella vendita di titoli assicurati da ipoteche chiamati "subprimes" (RMBS). Schneiderman sostiene che Credit Suisse ha frodato gli investitori fino al 2008 causando delle perdite di circa 11,2 miliardi di dollari (11 miliardi di franchi).
La decisione della Corte suprema di New York apre la strada ad un accordo tra le autorità dello Stato e Credit Suisse. Il processo potrebbe risultare in una multa plurimiliardaria per banca elvetica.
ats
