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REGNO UNITOInvasione yankee a Londra, arriva il New York Times

22.12.14 - 18:00
La "Vecchia Signora in Grigio" ha affittato un nuovo quartier generale su Museum Street
Invasione yankee a Londra, arriva il New York Times
La "Vecchia Signora in Grigio" ha affittato un nuovo quartier generale su Museum Street

LONDRA - Invasione "Yankee" a Londra: il "New York Times" pianta la bandiera nella capitale britannica. La "Vecchia Signora in Grigio" ha affittato un nuovo quartier generale su Museum Street, nel quartiere di Bloomsbury: tre piani con cortile interno, "un'oasi di calma nella frenesia della capitale", dove andranno a lavorare circa cento persone. L'idea è di spostare in Gran Bretagna l'avamposto europeo del quotidiano e il fulcro delle sue operazioni internazionali, ha appreso il "Guardian" che adesso parla di uno "showdown tra due grandi testate liberal" dell'informazione anglosassone. Tra lo stesso "Guardian" cioè, che nel 2011 ha lanciato una versione americana solo online, e il "New York Times".

Ma la sfida del quotidiano della famiglia Sulzberger è anche al "mondo" di Rupert Murdoch: a Londra il tycoon di News Corp controlla "Times" e "Sun" oltre a stampare il "Wall Street Journal Europe". Per il "New York Times", parte dello staff della nuova sede londinese verrà da Parigi, altri giornalisti saranno trasferiti dagli Stati Uniti.

L'operazione non significa che Parigi sarà chiusa: nella capitale francese ha sede da decenni l'iconico "Herald Tribune" ribattezzato un anno fa "International New York Times": più banalmente, commenta il "Guardian", è il riconoscimento della centralità di Londra per seguire da vicino gli affari del "Vecchio Continente". L'iniziativa, dopo il controverso cambio di nome dell'"Herald Tribune", è la seconda all'estero dell'amministratore delegato Mark Thompson, un britannico arrivato a New York dopo essere stato direttore generale della BBC.

È anche l'ultima operazione editoriale in un anno tormentato per il quotidiano newyorchese che bruscamente ha cambiato direttore: licenziata in tronco la prima donna al timone, Jill Abramson, promosso ai vertici il primo nero, Dean Baquet. E poi, solo la scorsa settimana e alla vigilia di Natale, il Times ha mandato a casa un centinaio di persone tra esodi volontari e licenziamenti: "Una decisione dolorosa ma necessaria", ha spiegato Baquet in una email allo staff. Il piano di ristrutturazione si era reso necessario per contenere i costi di fronte alla ormai cronica crisi dell'editoria e al fiasco di alcune iniziative digitali lanciate per testare nuovo mercati.

ats ans

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