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CANTONEPer battere la crisi bisogna cambiare le regole del gioco

19.11.14 - 06:22
La recessione ha messo in luce una nuova figura professionale capace di trasformare le difficoltà economiche in opportunità di crescita
Per battere la crisi bisogna cambiare le regole del gioco
La recessione ha messo in luce una nuova figura professionale capace di trasformare le difficoltà economiche in opportunità di crescita

LUGANO - Sulla carta è un comune imprenditore: ma dotato di una “creatività distruttiva” che gli permette di affrontare con minore imbarazzo e disagio ogni difficoltà economica. Distruggere quella parte di passato ormai diventata inadeguata: per plasmare, dalle stesse macerie, quel nuovo che sappia reggere il confronto con la storia che cambia, con l'economia che si evolve attraverso inevitabili fasi critiche. La recessione conosciuta negli ultimi anni, e non ancora risolta, un merito almeno l'ha avuto: portare alla ribalta una figura, ancorché poco conosciuta, capace di trasformare la crisi in un'occasione. E' il game changer: colui che cambia i giochi, le carte in tavola, in modo proficuo per la propria azienda e il tessuto imprenditoriale locale. Un esempio su cui scommettere e investire, per il futuro di Ticino e Svizzera, di cui si discuterà in un workshop all'Università della Svizzera Italiana sabato 22 novembre. Il professor Gianluca Carnabuci, professore associato di Organizzazione e management all'Usi e co-direttore dell'Emba (Executive Master in Business Administration), ha preso in esame il ruolo dei cosiddetti “architetti della conoscenza”.

Professor Carnabuci, chi è il game changer?

" game changer sono coloro che creano fonti di valore economico che prima non esistevano. Sono manager e imprenditori che, attraverso quella che l'economista Joseph Schumpeter chiamava "distruzione creativa", inventano nuovi modi di utilizzare le risorse esistenti, cambiando le regole del gioco e creando prospettive nuove per se stessi e per l'azienda in cui lavorano".

In quale situazione si rende necessario il loro intervento?
" game changer sono sempre necessari, in quanto nel libero mercato non si può mantenere il proprio vantaggio competitivo a lungo senza innovare e, in un certo senso, reinventarsi. Tuttavia, è evidente come la capacità di utilizzare le risorse esistenti per creare nuove fonti di valore sia particolarmente importante nei periodi economicamente difficili, come quello attuale".

Quali sono, a questo proposito, gli errori che un'azienda non dovrebbe commettere?

"Le aziende hanno una tendenza naturale a sviluppare un elevato livello di specializzazione nei processi, nelle strutture e, ovviamente, anche nelle persone. Se da una parte la specializzazione è essenziale per tenere testa alla competizione nell'economia della conoscenza, dall'altra crea barriere invisibili che rendono difficile la comunicazione fra le varie aree di competenza dell'impresa, come ad esempio il marketing, la produzione, o le vendite. I game changer, spesso, sono proprio coloro che hanno la capacità di sfruttare le enormi opportunità di innovazione e che derivano dal creare sinergie fra le diverse aree di competenza dell'impresa, superando i confini dell'organigramma aziendale. Le imprese non devono commettere l'errore di sottovalutare il ruolo dei game changer. Anzi, devono investire in loro affinché l'interfaccia fra le aree di competenza dell'impresa rimanga permeabile, flessibile, dinamica".



Qual è esattamente il loro compito? 

"Quello del game changer, ovviamente, non è un ruolo formale. I game changer sono imprenditori. Alcuni operano all'interno di un'impresa, innovandola. Altri fondano una propria azienda perché all'interno di un'impresa consolidata non trovano le risorse o gli spazi di autonomia necessari a sviluppare i propri progetti".
 

Il loro ruolo, però,oggi è trascurato: forse sono ancora troppo lontani dalla nostra realtà?
"Le aziende fanno fatica a formare i game changer perché, come dicevo, l'impresa ha una tendenza naturale a sviluppare specialisti, mentre essere un game changer richiede competenze manageriali a 360 gradi. Tuttavia, non dobbiamo creare falsi miti: i game changers non sono né superuomini né superdonne. Sono persone ambiziose, con le competenze manageriali necessarie a integrare in modo creativo idee, risorse e persone di aree diverse".



Che opportunità offre la Svizzera?

"La Svizzera offre condizioni legali, fiscali ed  economiche che favoriscono l'impresa e l'imprenditorialità. Inoltre, offre un sistema universitario all'avanguardia, cosa fondamentale nell'economia della conoscenza. A questo riguardo, vale la pena sottolineare che l'Università' della Svizzera Italiana oggi rappresenta un interlocutore strategico per gli imprenditori e i manager della business community svizzera, con ricercatori e docenti noti a livello internazionale per i loro studi nell'area del management e programmi di alta formazione manageriale di altissimo livello, primo fra tutti l'Executive Master in Business Administration. Da questo punto di vista, la responsabilità' di creare game changer in Ticino e in Svizzera è anche nostra".

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