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SVIZZERALe banche non vogliono una migliore protezione degli investitori

31.10.14 - 14:28
Non piace, nemmeno alla maggioranza dei partiti, il progetto di legge sui servizi finanziari
Le banche non vogliono una migliore protezione degli investitori
Non piace, nemmeno alla maggioranza dei partiti, il progetto di legge sui servizi finanziari

BERNA - Le banche svizzere non vogliono saperne di una migliore protezione degli investitori, prevista nel progetto di legge sui servizi finanziari (LSF). Anche la maggioranza dei partiti ritiene che il testo si spinga troppo oltre.

Il progetto del Consiglio federale comprende disposizioni che riguardano l'emissione di servizi finanziari con obblighi di pubblicare i prospetti e di mettere a disposizione un foglio informativo di base facilmente comprensibile, affinché il cliente privato possa operare una scelta responsabile circa l'opportunità di investire e confrontare strumenti finanziari differenti.

Quando un fornitore di servizi fornisce consulenza ai clienti o gestisce il loro patrimonio "deve tenere conto delle loro conoscenze, della loro esperienza nonché della loro situazione finanziaria e dei loro obiettivi di investimento", secondo il progetto.

I clienti inoltre devono potersi tutelare in caso di abusi e non più rinunciare a un processo per carenza di mezzi. Gli intermediari finanziari saranno obbligati ad affiliarsi ad un organo indipendente e partecipare al finanziamento di una eventuale procedura.

Per le banche si tratta di regolamentazioni "complicate e molto poco elvetiche". Il CEO di UBS Svizzera, Lukas Gähwiler, le ha definite in un'intervista un "mostro burocratico". Per l'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) il progetto viola il principio di proporzionalità perché supera di gran lunga gli obiettivi iniziali e compromette la fiducia fra clienti e banchieri. L'Associazione dei gestori patrimoniali ritiene che la legge induca una falsa sicurezza nei clienti e comporti un sovraccarico di lavoro.

La legge sugli istituti finanziari (LIFin), che disciplina in un unico atto legislativo la vigilanza su tutti i fornitori di servizi finanziari, è stata pure accolta con diffidenza da parte delle banche. Gli istituti di credito criticano in particolare l'obbligo di effettuare un controllo se sussiste il rischio che non siano state pagate le imposte sui valori patrimoniali di un cliente affidati loro. L'ASB non intende sostituirsi alle autorità fiscali.

I due progetti faticheranno ad ottenere l'avallo del Parlamento visto che, a parte il PS, tutti gli altri partiti si sono dimostrati critici.

Ats

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