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Lo ipotizza l'Istituto CREA di economia applicata dell'Università di Losanna
BERNA - Dopo una progressione nel terzo trimestre, per l'economia svizzera si prospetta una brusca frenata negli ultimi mesi dell'anno, secondo l'Istituto CREA di economia applicata dell'Università di Losanna. Dopo aver raggiunto i 100,8 punti tra luglio e ottobre, il barometro del CREA segna un calo a 100,4 punti nel quarto trimestre. L'indice presenta il primo notevole ripiego dalla fine del 2012.
Una evoluzione analoga è prevista per l'economia romanda, il cui indice scende da 100,6 punti a 100,2.
I valori dell'ultimo barometro congiunturale dei ricercatori vodesi confermano la tendenza al ripiego già annunciata lo scorso luglio. Rimane comunque positivo che l'indice si mantenga al di sopra dei 100 punti, soglia tra "debole" e "forte" attività, nota il CREA.
L'istituto attribuisce il rallentamento dell'economia elvetica all'andamento del consumo privato e degli investimenti, che segnano un ribasso per la prima volta dalla fine del 2009.
Pilastro della crescita economica della Svizzera, il consumo delle economie domestiche ha cominciato a rallentare nel quarto trimestre 2013. Il ritmo di crescita attuale è ormai sotto l'1%, cosa che non accadeva dall'inizio del 2011, nota il CREA.
L'istituto osserva tuttavia segnali un po' contraddittori. Nonostante un rallentamento degli investimenti infrastrutturali, la produzione industriale vanta una crescita del 3,2% nel primo semestre. Inoltre, le nuove commesse sono aumentate in media del 5%.
Se la domanda interna ha rallentato, le esportazioni sono cresciute del 2,2% nel corso dei primi otto mesi del 2014, certo un tasso debole ma che riflette l'evoluzione congiunturale dei paesi vicini, rileva il CREA. Le imprese esportatrici "mantengono il morale, puntando su un rafforzamento delle esportazioni verso gli Stati Uniti", scrive l'istituto losannese.
ats
