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STABIO"Così mi sono rifatto una vita: grazie alla cassa pensione"

29.10.14 - 06:27
Bancario dal 1973, licenziato nel 2011, Giorgio Morelli, 56 anni, si è reinventato un’attività e un’esistenza  attingendo al secondo pilastro: con il fondo ha aperto un negozio per animali
Fonte foto Davide Rotondo
"Così mi sono rifatto una vita: grazie alla cassa pensione"
Bancario dal 1973, licenziato nel 2011, Giorgio Morelli, 56 anni, si è reinventato un’attività e un’esistenza  attingendo al secondo pilastro: con il fondo ha aperto un negozio per animali

STABIO - La cassa pensione?  Un modo anche per reinventarsi una vita. A 53 anni, quando l’esistenza sembra destinata a proseguire come è cominciata e d’un tratto, invece, viene  scombinata dagli eventi e dalla crisi. Giorgio Morelli, 56 anni, lavorava in banca da quasi quarant’anni, quando l’azienda decise per i tagli. "Ho cominciato nel ’73, come apprendista. Ho finito nel 2011, quando fu deciso di trasferire in Ungheria il nostro servizio. Mi occupavo di logistica e sicurezza informatica, a Manno". Centotrenta i dipendenti Ubs licenziati in Svizzera, sei nella sua filiale: le avvisaglie si intuivano da mesi; il modo in cui reagire quando fosse accaduto restava un’incognita.

L’intuizione è venuta improvvisa, come la sorte che l’ha consegnato alla disoccupazione. Nel negozio per animali dove da un anno ha ritrovato se stesso e nuovi stimoli, racconta quasi schivo, ma privo di vergogna, la ricerca sconfortante di una seconda occupazione. "Ero disposto a tutto. Ho nozioni anche di meccanica, non mi avrebbe dato fastidio fare tutt’altro: sapevo che tornare in banca sarebbe stato difficile.  Ma se in un anno e mezzo non si trova una collocazione nella regione in cui si abita, dove ogni giorno sono rilasciati 80 permessi di lavoro, significa che qualcosa non va". Ragiona senza malizia né polemica, mentre ricorda quell’unico colloquio per un posto di informatico al Comune di Mendrisio, poi assegnato ad altri. "Avessi aspettato un altro mese, sarei finito in assistenza".  Tra le strade che si figurava, ne restava solo una: attingere alla cassa pensione. "Ho deciso di investirla in un’attività in proprio. Non c’era altra possibilità".

Un ristorante? Troppa concorrenza. Progetti alternativi? "Non avrei saputo che cos’altro fare. Gli animali, invece, sono sempre stati la mia passione. Mi sembrava, semplicemente, una buona idea", confida, sostenuto dal senno di prima e da quello di poi. "Lo rifarei, senza dubbio. Certo, correggerei alcuni errori commessi. Quando si fa, si sbaglia. Ma a me non è mai piaciuto stare con le mani in mano" . Anche quando c’è stato da scegliere nome e logo, non ha esitato. Inaugurata a Stabio nell’ottobre 2013, la sua bottega si chiama come il gatto di famiglia: Karambolle, uno Scottish fold acquistato a Wuppertal, in Germania, che in disegno è finito anche sopra l’auto con cui il padrone recapita gli acquisti.

Un po’ ha giocato pure il fatto che non servissero permessi o formazioni particolari, per cominciare a vendere cibo e prodotti per cani, gatti e altri animali da compagnia. Morelli solleva il capo e guarda dritto negli occhi come chi ha qualcosa da ridire. "In apparenza. Ma non è vero. Per fare bene, bisogna avere emozioni. Informarsi, avere entusiasmo. Essere in grado di rispondere con cognizione alle domande che la gente ti rivolge". Così si è guadagnato il suo zoccolo duro di clienti, nonostante una location che avrebbe preferito altrove. "Qui c’è traffico, non ci sono strisce pedonali. Ma l’unico locale in affitto che ho trovato era questo. E i tempi ormai erano stretti. Bisognava affrettarsi, cambiare le cose".

Per riuscire, si è inventato tessere fedeltà, consegne gratuite a domicilio; da un mese e mezzo vende anche online: e il fatturato piano piano incrementa. "Il mio desiderio era creare qualcosa che fosse carico di un senso familiare. Le persone vengono a piedi, comprano, io porto la merce a casa". Fra gli articoli che vanno per la maggiore, adesso, ci sono impermeabili e pettorine. "Ho cercato di specializzarmi coi prodotti per levrieri". All’ingresso, lato sinistro, c’è anche qualche libro per imparare a gestire il proprio cane. "La gente porta un sacco di idee. Adesso va di moda la dieta barf: alimentare cani e gatti con il cibo crudo. Entrano anche i rappresentanti più disparati a propormi di tutto. Io valuto, accetto solo quello che mi convince. Ma alla fine è il cane che decide. A seconda dei feedback che ricevo dai clienti, seleziono. Ci vuole tempo. Ognuno ha i propri segreti: e anch’io".  

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