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ZURIGOArrivi in ritardo al lavoro? Non c'è scusa che tenga, recuperi le ore

20.10.14 - 13:29
Le centinaia di lavoratori arrivati in ritardo questa mattina a causa di una perdita di carico sulla A1 dovranno recuperare le ore di lavoro perse
Arrivi in ritardo al lavoro? Non c'è scusa che tenga, recuperi le ore
Le centinaia di lavoratori arrivati in ritardo questa mattina a causa di una perdita di carico sulla A1 dovranno recuperare le ore di lavoro perse

ZURIGO - Dura la vita dei pendolari. Questa mattina sono stati in centinaia i lavoratori di Zurigo e cantoni limitrofi arrivati in ritardo a causa di una coda lunga 25 chilometri, causata da una scia lunga un chilometro di semi di soja caduti da un camion.

I datori di lavoro, in questi casi eccezionali non dovuti a negligenza del dipendente, di solito chiudono un occhio. Il ritardo è stato causato, infatti, da un incidente che ha paralizzato il traffico in un orario di punta, in cui sono migliaia i lavoratori in movimento. Eppure, come spiega l'esperto in diritto del lavoro, Roger Rudolph, al portale online 20 Minuten, "i ritardi dovuti a contrattempi sulla strada che porta al posto di lavoro rientrano in quelli che vengono definiti "sfera del rischio dei dipendenti".

In altre parole, i pendolari che lunedì mattina sono arrivati in ritardo devono recuperare le ore di lavoro perse durante la coda. "Naturalmente non nello stesso giorno", ha precisato Rudolph. Il dipendente è infatti chiamato a compensare le ore non lavorate perse in coda.

La stessa regola vale non solo per avvenimenti riguardanti il traffico, ma anche per casi di sciopero dei mezzi pubblici (vedi sciopero della Lufthansa) o fenomeni naturali.

Rudolph ha ricordato l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjalljökull nel 2010, che creò non pochi problemi al traffico aereo europeo con numerose cancellazioni di voli. "Allora i dipendenti che persero giorni di lavoro a causa di questo problema dovettero scalarli dal monte ferie", ha dichiarato l'esperto.

Se il recupero delle ore perse non è possibile, il datore di lavoro ha la possibilità di rifarsi sullo stipendio, procedendo ad un taglio sulla busta paga.

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