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RUSSIAIl Parmigiano "aggira" le sanzioni, diventa made in Minsk

11.09.14 - 17:09
A consentire il "contrabbando" è il fatto che Minsk non ha recepito l'embargo russo sui prodotti agroalimentari europei, pur facendo parte dell'Unione doganale con Mosca e Astana
Keystone/AP Photo/Marco Vasini. Parmigiano italiano
Il Parmigiano "aggira" le sanzioni, diventa made in Minsk
A consentire il "contrabbando" è il fatto che Minsk non ha recepito l'embargo russo sui prodotti agroalimentari europei, pur facendo parte dell'Unione doganale con Mosca e Astana

MOSCA - Parmigiano "made in Belarus": aumenta la diffusione in Russia, soprattutto nei ristoranti, del più famoso formaggio italiano sigillato in confezioni rigorosamente originali ma indicanti la Bielorussia come Paese di produzione. Lo ammettono sotto anonimato molti chef, ma basta fare un giro di Mosca per trovare sempre più frequentemente, anche sui marciapiedi, l'annuncio "Parmesan", con numeri di telefono che aiutano ad acquistarlo. A prezzi rincarati, naturalmente.

A consentire il "contrabbando" di parmigiano è il fatto che Minsk non ha recepito l'embargo russo sui prodotti agroalimentari europei, pur facendo parte dell'Unione doganale con Mosca e Astana. Così molti prodotti "sanzionati" da Mosca entrano legalmente in Bielorussia e poi arrivano in Russia senza controlli doganali, con false etichette dell'ex repubblica sovietica. Le autorità bielorusse assicurano che le merci oggetto di sanzioni non saranno tollerate in larga scala e saranno bloccate se i loro documenti indicano la Russia come destinazione finale.

Ma le cose sembrano andare diversamente, alimentando un mercato, se non nero, molto opaco. Per i ristoranti comunque il problema non sembra tanto l'approvvigionamento di prodotti sanzionati quanto l'aumento dei loro prezzi: per il Parmigiano "made in Belarus" sino al 20%. Sul Parmigiano aveva fatto la sua ultima scommessa anche McDonald's in Russia, con spot televisivi che reclamizzavano un nuovo burger a base del noto formaggio italiano: la catena di fast food Usa è però rimasta vittima della guerra delle sanzioni, finendo nel mirino delle autorità russe, che hanno chiuso diversi locali, ufficialmente per violazioni sanitarie.

"Quanto al parmigiano, qualsiasi genere di formaggio può essere prodotto se si investe in sforzi e conoscenza. Questo non è un problema", ha osservato oggi il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Non ne sono affatto convinti i produttori italiani, anche se è vero che il parmigiano è forse il formaggio del Belpaese più contraffatto al mondo. Ora sarebbero state avviate trattative informali con Mosca per escludere il grana dalle sanzioni inserendo questo tipo di formaggio, privo di lattosio, tra i cibi riservati ai consumatori a rischio.

Il Consorzio Grana Padano ha dovuto intanto rinunciare alla campagna sui treni ad alta velocità Mosca-San Pietroburgo, dove era prevista la distribuzione di campioni gratuiti ai passeggeri.

I consumatori russi si consolano con il formaggio svizzero.

ats ans

 

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