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SVIZZERA"Basta puntare sull'inverno, il futuro del turismo é l'estate"

27.05.12 - 13:34
Il direttore di Svizzera Turismo ritiene che la concorrenza è cresciuta nelle destinazioni invernali, poiché la popolazione invecchia e scia di meno
Keystone (archivio)
"Basta puntare sull'inverno, il futuro del turismo é l'estate"
Il direttore di Svizzera Turismo ritiene che la concorrenza è cresciuta nelle destinazioni invernali, poiché la popolazione invecchia e scia di meno

BERNA - La stagione estiva costituisce il futuro del turismo elvetico. Lo afferma oggi in un'intervista al "Matin Dimanche" il direttore di Svizzera Turismo Jürg Schmid. A suo avviso, la concorrenza è cresciuta nelle destinazioni invernali, poiché la popolazione invecchia e scia di meno.

Jürg Schmid basa la sua analisi sul fatto che i mercati in crescita per la Svizzera (Cina, India e Brasile) sono mercati estivi. Per questo Svizzera Turismo destinerà il 65% delle sue spese l'anno prossimo nella promozione delle vacanze d'estate, ha aggiunto.

"Ciò non significa che non si crede più nell'inverno. Ma dobbiamo riguadagnare il terreno perduto in estate. Il turismo svizzero è peraltro nato come turismo estivo", ha ricordato Schmid. L'organizzazione da lui diretta presenterà tra dieci giorni un rapporto sulle opportunità di questa stagione per la Confederazione.

L'iniziativa di Svizzera Turismo si inserisce in un contesto difficile per il settore. Il numero dei pernottamenti è in ribasso, a causa in particolare dell'impatto del franco forte. "Nel 2013, avremo perso circa il 20% della nostra clientela europea, Inglesi compresi", rileva Schmid.

Quest'ultimo constata pure che la Svizzera conta troppi piccoli hotel e non abbastanza di grandi. "Così, circa il 40% degli stabilimenti ha meno di 20 camere, ciò che non impedisce di rispondere a una certa domanda, segnatamente quella in provenienza dai nuovi mercati, poiché i tour-operator chiedono più grandi capacità", prosegue Schmid.

"Almeno il 15% dei piccoli hotel dovrebbe sparire entro 10 anni in Svizzera", ammonisce il direttore di Svizzera Turismo. "Soprattutto nelle Alpi", precisa.

In questo contesto, iniziative private consentono di apportare una boccata d'ossigeno al settore: per esempio, la tradizionale offerta di tariffe preferenziali delle banche Raiffeisen a destinazione dei loro soci. Quest'anno l'istituto propone il Vallese come punto d'arrivo.

Secondo "Le Matin Dimanche", che cita il presidente di Vallese Turismo Urs Zenhäusern, la scelta del numero tre bancario elvetico dobrebbe generare un supplemento di 100'000-150'000 pernottamenti nel cantone. Ciò costituisce peraltro un aumento del 2-3% della frequentazione estiva nella regione.

ATS

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