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BERNAMisure coercitive: 500 richieste di aiuto immediato finora

02.10.14 - 16:28
300 dovrebbero venire evase entro la fine di ottobre
Ti-Press (archivio)
Misure coercitive: 500 richieste di aiuto immediato finora
300 dovrebbero venire evase entro la fine di ottobre

BERNA - Sono finora 500 le richieste di aiuto finanziario immediato inoltrate da vittime di misure coercitive. Lo indica una nota odierna dell'Ufficio federale di giustizia (UFC), secondo cui 300 richieste dovrebbero venire evase entro la fine di ottobre.

 

I richiedenti dovrebbero ricevere una risposta entro tre-quattro mesi. Le persone anziane, malate o in condizioni finanziarie particolarmente difficili, avranno la priorità.

 

L'ultimo bilancio sulle domande inoltrate risale ai primi di agosto. Il delegato per le vittime di misure coercitive a scopo assistenziale, Luzius Mader, aveva indicato all'ats di aver ricevuto 350 richieste di aiuto. Queste ultime, sulla base di una prima valutazione, erano state giudicate conformi ai criteri di attribuzione.

 

Gli aventi diritto ricevono tra i 4000 e i 12'000 franchi. Il contributo dipende dalla situazione finanziaria e dai bisogni concreti degli interessati, aveva precisato Mader. Il fondo - dotato di circa otto milioni di franchi - è gestito dalla Catena della solidarietà

 

Ieri, specifica la nota odierna dell'UFC, si è tenuto a Berna un incontro dei partecipanti alla tavola rotonda per le vittime di misure coercitive. Tra gli argomenti affrontati figurava anche il futuro della tavola rotonda stessa. Quest'ultima ha ribadito di voler accompagnare da vicino l'attuazione di tutte le misure proposte, in particolare l'elaborazione scientifica di questa vicenda che si estende per decenni, l'istituzione di una base legale per le prestazioni finanziarie e una maggiore informazione del pubblico.

 

In Svizzera, fino al 1981 decine di migliaia di persone sono state internate sulla base di una decisione amministrativa, senza decisione di un tribunale. Molte donne sono state sottoposte a sterilizzazione o costrette all'aborto, migliaia di bambini sono stati dati in adozione contro la volontà delle loro madri o collocati in istituti e costretti a lavorare senza remunerazione.

 

L'aiuto finanziario immediato è destinato a persone la cui integrità personale è stata violata in seguito a una misura coercitiva a scopo assistenziale disposta o eseguita prima del 1981 e che oggi vivono in ristrettezze economiche. Tale aiuto non è un indennizzo per il torto subito, ma un gesto di solidarietà nei confronti delle persone che si trovano in condizioni di particolare bisogno. Si tratta di una soluzione provvisoria in attesa dell'istituzione di una base legale per la concessione di prestazioni a tutte le vittime.

 

La tavola rotonda, istituita sotto l'egida della Confederazione, ha proposto all'inizio di luglio di abbinare un contributo di solidarietà unico a versamenti mensili corrisposti insieme alla rendita AVS. Parallelamente è

 

È stata lanciata anche un'iniziativa popolare che chiede la creazione di un fondo di 500 milioni di franchi a favore delle circa 20'000 vittime di "questo capitolo oscuro della storia elvetica".

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