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BERNAJenisch, problemi finanziari "risolti"

02.10.14 - 14:35
Jenisch, problemi finanziari "risolti"

BERNA - La "Radgenossenschaft der Landstrasse", organizzazione che rappresenta buona parte degli Jenisch svizzeri, avrebbe almeno temporaneamente risolto i suoi problemi finanziari, grazie a un legato di 80'000 franchi. La cooperativa potrà addirittura chiudere i conti 2014 con una eccedenza e rinuncia dunque a chiedere un anticipo all'Ufficio federale della cultura che la sovvenziona, afferma il suo presidente Daniel Huber, finito la scorsa estate al centro delle critiche perché si sarebbe stipendiato in modo troppo generoso.

La Radgenossenschaft chiuderà con una eccedenza di 19 mila franchi grazie al legato, ha detto Huber all'ats, confermando una notizia di "20 Minuten".

A metà luglio il quindicinale "Beobachter" aveva riferito che l'organizzazione, fondata nel 1975 e dal 1985 sovvenzionata dalla Confederazione (con oltre 260'000 franchi quest'anno), si trovava in difficoltà finanziarie perché il presidente si sarebbe versato in sei mesi oltre 100'000 franchi. L'Ufficio federale della cultura (UFC) aveva precisato che il deficit a metà anno ammontava a circa 120'000 franchi e si era detto disposto ad aiutare la Radgenossenschaft con un anticipo di 40'000 franchi (invece degli 80'000 richiesti), ma solo a condizione che l'intero consiglio d'amministrazione e il presidente Huber si dimettessero, per ristabilire un clima di fiducia.

I consiglieri d'amministrazione però non vogliono andarsene e rinunciano all'anticipo, afferma ora Huber. Secondo il presidente, la cifra di 120'000 franchi di scoperto citata dall'UFC è sbagliata. È tuttavia vero che la cooperativa rischiava il fallimento. Huber aggiunge che due mesi fa ha rimesso in cassa 15'000 franchi, corrispondenti a due-tre mesi di stipendio, ed ha così saldato i conti.

L'UFC non vuole per ora prendere posizione, ha detto all'ats la portavoce Susanne Goldschmit. I sussidi per il 2015 non sono stati ancora fissati. Huber conta anche per il futuro sulle sovvenzioni federali ma non intende dimettersi.

La Radgenossenschaft è contestata dall'interno della stessa comunità Jenisch: la cooperativa "non è rappresentativa", i suoi dirigenti non sono stati scelti democraticamente, aveva denunciato il Movimento dei nomadi svizzeri (Bewegung der Schweizer Reisenden) lo scorso 17 luglio in una conferenza stampa a Zurigo, organizzata dopo la pubblicazione dell'articolo critico del "Beobachter".

"La stragrande maggioranza degli Jenisch svizzeri non ha mai visto nemmeno l'ombra delle sovvenzioni" versate dell'UFC, aveva dichiarato Claude Gerzner, portavoce del Movimento. Fondato nel novembre 2013, questo sostiene di rappresentare circa 5000 dei complessivi 35'000 Jenisch con il passaporto svizzero, fra i quali ci sono tuttora 3'000-5'000 seminomadi.

Ats

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