Cerca e trova immobili

L'OSPITEIl ruolo dei Servizi pubblici di assistenza a domicilio

01.10.14 - 15:31
Raoul Ghisletta, segretario Sindacato VPOD Ticino
Ti-Press (archivio)
Il ruolo dei Servizi pubblici di assistenza a domicilio
Raoul Ghisletta, segretario Sindacato VPOD Ticino

I temi in discussione in questo momento sono due. Quale ruolo dei Servizi pubblici di assistenza e cura a domicilio? Un contratto collettivo di lavoro cantonale per il personale dei SACD è necessario?

 

In un recente dibattito i direttori Frischknecht e di Mora, rispettivamente direttore del SACD Mendrisiotto/Basso Ceresio e del SACD del Bellinzonese (ABAD), hanno focalizzato i problemi che vivono oggi i SACD pubblici: da un lato l’evoluzione dei bisogni della popolazione che invecchia e manifesta una polimorbidità, ossia la compresenza di diverse malattie da curare; dall’altro la riorganizzazione degli ospedali acuti (riduzione delle degenze in ospedale a seguito del finanziamento tramite DRG, trasferimento di pazienti dimessi ad istituti subacuti non sempre realizzabile, necessità di conoscere in anticipo i bisogni dei pazienti dimessi e flessibilità dei servizi di assistenza e cura a domicilio) e la concorrenza dei SACD privati (che hanno minori costi salariali e organizzativi, ma erogano un numero maggiore di ore di prestazione per caso). Una parte dei problemi trovano origine a livello federale, per cui possono essere risolti solamente a questo livello, mentre un’altra parte deriva da provvedimenti adottati o non adottati dal Cantone.

 

Senza contratto collettivo cantonale - Un dato di fatto è che al momento attuale il personale di tutti i SACD pubblici è senza contratto collettivo di lavoro (CCL) cantonale dal 1.1.2015. Infatti a causa dell’immotivata disdetta del CCL data dal Comitato del Servizio cure a domicilio del Luganese (SCuDo) per fine 2014, il CCL sarà annullato per tutti. La disdetta di SCuDo colpisce dunque anche il personale dei servizi pubblici di assistenza e cura a domicilio Bellinzona, Locarno, Malcantone, Mendrisiotto e Tre Valli. Il problema da luganese diventa cantonale. Nel citato dibattito indicazioni tranquillizzanti sul CCL sono venute dai servizi del Mendrisiotto e del Bellinzonese. Il 15 settembre il Comitato di SCuDo ha fatto votare il personale contro la firma di un CCL, e questo nel pieno della procedura di conciliazione tra le parti davanti all’Ufficio cantonale di conciliazione: per questo motivo ci asteniamo dal commentare il risicato risultato e le discutibili modalità di questa votazione (hanno votato 167 dipendenti su 223: 89 a favore del nuovo regolamento aziendale e 78 a favore del CCL).

 

Il ruolo dei Servizi pubblici di assistenza e cura a domicilio non può in ogni caso essere quello di favorire, direttamente o indirettamente, il dumping salariale e la concorrenza al ribasso sulle condizioni di lavoro da parte del settore privato. Segnaliamo infine l’interrogazione al Governo del 24 settembre 2014 (n. 175.14), inoltrata dai deputati Pelin Kandemir e Gianni Guidicelli e intitolata “Per mantenere il contratto collettivo di lavoro nei servizi pubblici di assistenza e cura a domicilio”. La questione è quindi più che mai aperta.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE