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SVIZZERATermometri a mercurio addio

01.10.14 - 14:19
La Confederazione si allinea con questa decisione alle direttive dell'Unione europea
Termometri a mercurio addio
La Confederazione si allinea con questa decisione alle direttive dell'Unione europea

BERNA - I vecchi termometri (compresi i barometri) al mercurio andranno definitivamente in pensione, almeno alle nostre latitudini. Lo indica in una nota del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), in cui si specifica che la Confederazione si allinea con questa decisione alle direttive dell'Unione europea. I sali dell'acido formico potranno invece essere usati sui marciapiedi che costeggiano zone verdi per sciogliere il ghiaccio. Finora l'uso dei formiati era confinato agli aeroporti.

Tali modifiche dell'ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici sono state poste oggi in consultazione dal DATEC fino a metà dicembre allo scopo di adeguare le norme elvetiche al diritto internazionale e all'evoluzione delle conoscenza tecniche.

Da diversi anni, i termometri contenenti mercurio non possono più essere venduti. Per tali aggeggi sono disponibili dei sostituiti altrettanto affidabili destinati ai professionisti.

I costi stimati del divieto oscillano tra i 200 e i 600 mila franchi. Un termometro elettronico costa infatti in media 3,5 franchi in più rispetto a uno tradizionale; per un apparecchio che misura la pressione arteriosa senza ricorrere al mercurio è necessario sborsare da 11 a 14,50 franchi supplementari.

Un altro prodotto chimico vietato alla vendita è l'1,4-diclorobenzene. I deodoranti contenenti questa sostanza non potranno quindi più essere immessi sul mercato. Il divieto dovrebbe entrate in vigore nel 2017, il tempo necessario per esaurire le scorte. Attualmente ci sono al massimo 3 prodotti in circolazione che contengono simile agente chimico.

Sempre in ambito di prodotti chimici, l'Ufficio federale dell'ambiente ha posto oggi in consultazione fino al 31 dicembre la revisione dell'ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti (OPIR).

Con tale modifica s'intendono focalizzare meglio i controlli sulle aziende che utilizzano prodotti chimici pericolosi. Ciò significa che 600 aziende non cadranno più nel campo di applicazione della normativa; i controlli sulle rimanenti 1800 società dovrebbero causare un incremento dei costi inferiori agli 1,5 milioni di franchi attuali. Anche varie installazioni delle FFS e altre società ferroviarie saranno sottoposte a controlli più stringenti.

Ats

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