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BERNAI clienti delle banche pagano sempre di più per la tenuta dei conti

01.10.14 - 11:38
Dal 2015 per la gestione del conto e la carta Maestro un cliente della Banca cantonale bernese pagherà ad esempio 60 franchi all'anno al posto dei 32 applicati finora
Foto Keystone
I clienti delle banche pagano sempre di più per la tenuta dei conti
Dal 2015 per la gestione del conto e la carta Maestro un cliente della Banca cantonale bernese pagherà ad esempio 60 franchi all'anno al posto dei 32 applicati finora

BERNA - I clienti delle banche svizzere devono pagare sempre di più per le operazioni di tutti i giorni. Mentre in passato gli istituti guadagnavano bene con i soldi dei propri clienti, ora - a causa dei bassi interessi - dipendono sempre maggiormente dalle tasse che applicano ai loro servizi.

 

 

Per i piccoli risparmiatori sono tempi difficili: mentre gli interessi sui loro depositi diminuiscono, le tasse per il traffico di pagamenti tramite i conti privati aumentano da anni. E gli incrementi sono a volte importanti: dal 2015 per la gestione del conto e la carta Maestro un cliente di lunga data della Banca cantonale bernese (BEKB) pagherà ad esempio 60 franchi all'anno al posto dei 32 applicati finora.

 

I balzelli potrebbero salire ancora. Il motivo sta tra l'altro nelle crescenti spese dovute alla regolamentazione, spiega la portavoce dell'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) Daniela Flückiger. E il disciplinamento aumenterà ulteriormente, ad esempio nel contesto della nuova legge sui servizi finanziari (LSF) volta a migliorare la protezione dei clienti. "Ciò provoca costi che possono anche tradursi in maggiori tasse".

 

Inoltre le banche giustificano gli incrementi con l'ampliamento dell'offerta. Credit Suisse e Banca cantonale di Zurigo (ZKB) citano ad esempio i loro servizi estesi di online e mobile banking. Il loro sviluppo è senza dubbio oneroso, ma a differenza di prima, con il passaggio alle operazioni bancarie elettroniche, non è più possibile ridurre i costi.

 

L'aumento delle tasse è però legato principalmente alla peggiore situazione sul mercato dopo la crisi finanziaria, con i bassi tassi d'interesse che pesano sugli affari delle banche. Philipp Rickert, responsabile della divisione finanziaria presso la società di consulenza KPMG, considera che con gli incrementi gli istituti vogliono generare ricavi più stabili, vale a dire indipendenti dalle oscillazioni del mercato.

 

In questo contesto si concentrano maggiormente sugli affari con la clientela privata (Retailbanking). Rientrano in questa tendenza i "pacchetti": sempre più banche offrono conti privati e di risparmio più carte di pagamento a un prezzo forfettario.

 

L'obiettivo degli istituti è da un lato di legare maggiormente a sé il cliente, visto che la concorrenza soprattutto tra emettenti di carte di credito si è inasprita, spiega Rickert. Dall'altro lato vogliono ridurre gli oneri: difatti la connessione di diversi servizi permette di eliminare doppioni e processi amministrativi complicati.

 

Per i clienti simili pacchetti possono essere vantaggiosi, poiché semplificano la visione d'insieme sui costi, afferma il direttore del Konsumentenforum (kf) Michel Rudin. Questi avverte però che molte persone scelgono offerte troppo care per timore di dover pagare ulteriori tasse.

 

Tenuto conto della complessità del mercato e delle tasse annuali comunque relativamente modeste molti clienti considerano un paragone troppo dispendioso, sostiene Rudin. Anche in caso di aumento delle tasse cambiano solo raramente offerta o banca.

 

Eppure ne varrebbe la pena: le tasse più elevate sono quelle applicate dai grandi istituti. Presso UBS un conto privato singolo con carta Maestro costa 124 franchi all'anno, presso Credit Suisse 110, circa il doppio della media di 60 franchi rilevata dall'ats confrontando 31 banche. Le tasse minori si pagano presso le banche cantonali di Obwaldo (OKB, 20 franchi) e Appenzello (APPKB, 25 franchi).

 

UBS e Credit Suisse rimandano alla possibilità di risparmiare scegliendo dei pacchetti. Tuttavia ciò va incontro quasi solo agli utilizzatori assidui. Il pacchetto meno caro di Credit Suisse comporta infatti tasse di 180 franchi. Un'offerta simile costa invece 120 franchi presso la ZKB.

 

Gli esperti ritengono che sempre più istituti proporranno in futuro dei pacchetti. Conviene valutare le offerte in base alle proprie esigenze, poiché le tasse variano spesso a seconda di criteri quali l'ammontare del patrimonio, l'età, il ricorso all'e-banking, l'utilizzo di ordini di pagamento e i prelevamenti ai bancomat.

 

 

di Tina Tuor, ats

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