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SVIZZERA"Molti ciclisti credono di avere più diritti degli automobilisti"

30.09.14 - 07:27
La politica chiede norme più severe per i ciclisti indisciplinati. Perché i ciclisti tendono a non rispettare le regole?
Foto Keystone Gaetan Bally
"Molti ciclisti credono di avere più diritti degli automobilisti"
La politica chiede norme più severe per i ciclisti indisciplinati. Perché i ciclisti tendono a non rispettare le regole?

BERNA - Il consigliere nazionale Udc Markus Lehmann chiede targhe e norme più severe per i ciclisti. Secondo lui vi sono troppi indisciplinati su due ruote e troppi incidenti dovuti a loro. Ne abbiamo parlato con lo psicologo del traffico dell’Università di Basilea per capire se è vero.
 
Signor Gerhard, il consigliere nazionale Markus Lehmann vuole azioni più severe contro i ciclisti. È vero che sono molti a infrangere il codice della strada?
Io vado in bicicletta al lavoro e praticamente ogni giorno vedo alcuni ciclisti che ignorano il rosso. Sembra essere una realtà che la percentuale di persone che violano la legge in bicicletta sia più alta che tra gli automobilisti. Alcuni di loro sembrano avere come obiettivo quello di imitare la guida spericolata di alcuni corrieri in bicicletta.
 
Perché pensa che rispettino di meno le regole?
La bicicletta è un mezzo di trasporto ecologico, non produce emissioni. Visto che sono rispettosi dell’ambiente, i ciclisti tendono a decidere autonomamente le regole. Molti credono a causa del proprio comportamento ecologicamente esemplare di avere più diritti degli automobilisti. Ma ci sono anche ragioni molto pratiche.
 
Quali sarebbero?
In bicicletta ogni volta che ci si ferma e si riparte costa molte energie. Inoltre le “onde verdi” nelle città vengono regolate sul ritmo di un’automobile, non di una bicicletta, così a loro capita più spesso di prendere il rosso.
 
Lehman chiede le targhe per le bici così da punire gli indisciplinati. Cosa ne pensa?
Il fatto è che si tende a violare la legge quando si suppone di rimanere impuniti. Togliendo l’anonimato ai ciclisti si ridurrebbe senza dubbio il problema. Probabilmente, però, sarebbe sufficiente che la polizia li tenesse d’occhio un po’ più spesso. Ho la sensazione che la polizia se ne occupi meno che in passato. Un maggiore controllo migliorerebbe anche lo stato dei mezzi: molte bici non hanno luci o hanno freni malmessi.
 
Bisogna proprio agire in qualche modo?
Bisognerebbe trovare il modo per spingere i ciclisti a un comportamento più rispettoso. Ma non bisogna nemmeno demonizzare, non è che ogni volta che una bici sale su un marciapiede sta commettendo un peccato capitale, almeno finché sta attento all’incolumità dei pedoni. La tolleranza è necessaria da parte di tutti gli utenti della strada. Ecco, dobbiamo riflettere su come possiamo promuovere la tolleranza.

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