Cerca e trova immobili

SVIZZERACantoni alpini, una strategia per montagne vitali e autonome

29.09.14 - 13:00
Cantoni alpini, una strategia per montagne vitali e autonome

BERNA - L'area alpina è uno spazio vitale, economico e culturale poliedrico, vivace e con regioni e valli autonome, e deve continuare a offrire condizioni di vita e di sviluppo personale interessanti. È questa l'opinione della Conferenza dei governi dei cantoni alpini (CGCA), che ha sviluppato una strategia in proposito.

La giovane ingegnera e il pensionato che ritorna nella sua terra devono trovare condizioni di vita e di lavoro interessanti, si legge in un comunicato odierno della CGCA, in cui sono rappresentati Ticino, Grigioni, Vallese, Uri, Glarona, Obvaldo e Nidvaldo. Proprio per raggiungere questi scopi, è stata sviluppata la "Strategia territoriale per le aree dell'arco alpino".

 

I cantoni interessati ci tengono a sottolineare come l'area alpina ormai non sia più soltanto una piattaforma per miti e strategie di marketing. Proprio per questo, a loro dire, è necessario sviluppare un piano basato su quattro punti principali: conservare e sfruttare in maniera sostenibile le qualità e le risorse naturali, rafforzare i centri alpini, migliorare e garantire a lungo termine l'accessibilità a livello di trasporti e telecomunicazioni e consolidare e ottimizzare l'utilizzo di energia idroelettrica. Il tutto tramite una strategia territoriale comune.

 

Centri forti

 

Un tema fondamentale - come viene spiegato nella nota - è che esista un centro forte in ogni valle. Il sostentamento dell'area alpina non si basa infatti sui pochi agglomerati urbani e sui grandi centri turistici. Ogni valle fa riferimento a un proprio centro funzionale, per assicurare l'approvvigionamento di base a livello locale e regionale.

 

Una rete di piccoli e grandi centri costituisce quindi la struttura di base, ma affinché possa funzionare è necessario che i centri siano collegati fra loro e con le aree metropolitane circostanti attraverso un'offerta di servizi viari e telecomunicazione. L'esempio da seguire è la "rete svizzera urbana" dell'Altopiano, che si sviluppa da decenni.

 

A fare la parte del leone sono le cosiddette metropoli alpine della Città Ticino, della Valle del Reno e del Rodano. Queste realtà dovrebbero poter sviluppare ulteriormente la loro importanza, tramite infrastrutture stradali, scuole o strutture di ricerca di rilevanza nazionale. Il dinamismo economico è poi da aiutare attraverso strumenti di promozione, da verificare anche assieme alla Confederazione.

 

Risorse naturali e spazi di manovra più ampi

 

I cantoni alpini intendono poi assumere una funzione di controllo e coordinamento, per questo chiedono alla Confederazione e ai partner dell'Altopiano uno spazio di manovra più ampio, sempre nei limiti della legislazione, per soluzioni locali su misura.

 

Un esempio che viene fatto, è la protezione senza compromessi dei boschi di larici in Engadina, assolutamente superflua secondo la CGCA: "non c'è praticamente nient'altro qui e pertanto occorre relativizzare la necessità di protezione per questa valle", viene sottolineato nel comunicato.

 

Va inoltre ottimizzato lo sfruttamento dell'energia idroelettrica. Si auspica in particolare che venga data priorità ai siti già utilizzati e che vengano realizzati nuovi impianti qualora presentino un buon potenziale. L'energia idroelettrica è e rimane il pilastro della politica energetica svizzera.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE