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CANTONE"Ricominciamo da tre, la musica continua"

29.09.14 - 06:20
"Il Saggio" è il nuovo e interessante progetto di tre ex componenti dei Griots
"Ricominciamo da tre, la musica continua"
"Il Saggio" è il nuovo e interessante progetto di tre ex componenti dei Griots

LUGANO - Si sono presentati ufficialmente al pubblico con Dove Sta il Mare, singolo che è già in rotazione da alcuni mesi sulle emittenti radiofoniche locali. Filippo Leoni (voce e chitarra), Ivo Gasparini (batteria e percussioni) ed Emilio Giovanoli (basso, contrabbasso e cori), ex componenti della band ticinese dei Griots, hanno inaugurato così la nascita de “Il Saggio”, nuovo e interessante progetto musicale.

Dopo sei anni di militanza nei Griots avete deciso di voltare pagina per dedicarvi a un nuovo progetto. Quali sono i motivi di questa scelta? Che cosa vi lasciate alle spalle?
In sei anni di Griots abbiamo fatto tante cose e si sono alternati vari musicisti fino a quando non abbiamo trovato una line up piuttosto stabile. Quando è finita la collaborazione con Chiara Dubey volevamo partire con qualcosa di nuovo. Abbiamo quindi “lasciato a casa” gli archi per ragioni di comodità e siamo ripartiti in tre con questo progetto.
Avevamo voglia di provare musiche nuove, puntando su qualcosa di più essenziale. Ci siamo resi conto che se limiti gli strumenti e operi una riduzione, dai spazio alla creatività dando allo strumento molte più possibilità e cercando di estrarre tutti i suoni che possiede. 

Il nuovo nome del gruppo, "Il Saggio" è abbastanza insolito per una giovane band. Da dove nasce?
Il Saggio è nato con l'idea di creare una sorta di ego attraverso il quale esprimere i nostri pensieri e le nostre storie in un unico concetto. Non vuole essere un termine altezzoso ma forse più un invito a voler riflettere e a far riflettere. Nonostante la nostra giovane età, pensiamo di aver comunque qualcosa da dire e abbiamo visto che in questa società non si tende molto a meditare sulle cose e non si va in profondità. Quindi volevamo andare un po' in controtendenza rispetto a ciò.
Tuttavia c'è anche un lato goliardico in questa scelta, “Dove sta il mare” non è certo una lezione di etica, anzi, lascia molto spazio al divertimento. 
Per rendere l'idea dell'impersonalità e dell'anonimato di questo “Saggio”, abbiamo infatti pensato ad un logo senza occhi, una faccia stilizzata, proprio per sottolineare che Il Saggio non è una cosa definita, bensì un nome che rispecchia tanti concetti e tante storie. Un collettivo di tre persone simboleggiate da una testa senza volto.

Quali sono stati i maggiori cambiamenti della nuova band?
Diciamo che il sound è più minimale ma curato. Tutto si è ridotto e nel contempo,  tecnicamente, c'è stato un miglioramento, perché si presta più attenzione ai dettagli e agli arrangiamenti.
L'organico è praticamente lo stesso anche se Emilio ha aggiunto il contrabbasso oltre al basso. I cambiamenti non sono stati radicali, ma potremmo dire che il nostro sound è diventato più potente, cosa che con gli strumenti di prima era difficile da realizzare. Ora c'è più energia e maggiore sinergia tra di noi.

Qual è il vostro background musicale? 
Filippo: Noi siamo vicini per certe cose e ci distanziamo per altre. Io ad esempio ho studiato  chitarra classica per quattordici anni. Quindi posso dire di avere un'impronta classica.
Emilio: io ho iniziato a suonare il basso suonando rock, quindi il mio background di base è quello. Ultimamente mi sono un po' allargato verso il folk, ma il mio stile viene comunque dal rock!
Ivo: Io sono cresciuto con mio padre che suonava il country e il blues. Ho studiato per diversi anni la batteria e ho suonato in filarmonica e orchestra. Ma alla fine ciò che ho sempre ascoltato di più è tutto ciò che deriva dal blues, dal country e dal rock. Ho uno stile un po' più ruvido rispetto a Filippo.
In sintesi nel nostro gruppo abbiamo una lato calmo e poetico che è Filippo, e poi ci siamo io ed Emilio che spingiamo di più sull'acceleratore. 

Come nascono le vostre canzoni? Chi fa cosa?
Filippo: Scrivo io testi e musica, principalmente, dopodiché ognuno lavora alle proprie parti, Ivo alla batteria ed Emilio al basso.
La canzone parte comunque da una base di voce e chitarra.

Il vostro sound è influenzato da diversi generi, ad esempio dalla world music. Da dove deriva il vostro interesse per queste sonorità "altre"? 
Filippo: La parte “etnica” viene prevalentemente da me. Sono stato in Africa, in Senegal, dove ho imparato molto anche a livello musicale. Così come in vari altri viaggi che ho fatto. Cuba, centro America ecc.. Ho ascoltato molta musica nei diversi luoghi che ho visitato e le influenze arrivano da sé, è inevitabile.

Parliamo del vostro singolo di lancio Dove Sta il Mare. Com'è nata l'idea per questa piccola storia “on the road”'?
Dove Sta il Mare è una canzone nata durante un viaggio in auto in Costa azzurra, dove si sono susseguiti vari imprevisti ed episodi divertenti che vengono poi citati nella canzone (Radio, navigatore, problemi con i cartelli). Sono questi inconvenienti che alla fine colorano le nostre vacanze e sono le cose che poi ci ricordiamo. Il brano, infatti, è molto fresco e allegro.  

Anche il vostro rapporto con la musica è vissuto come una sorta di viaggio?
Certo, il nostro rapporto con la musica è a tutti gli effetti un'esplorazione. Anche nei concerti che facciamo, alla fine, affrontiamo insieme al pubblico un “viaggio” attraverso le canzoni. La musica, per come la viviamo noi, è comunque anche un modo per sfogarsi, per incanalare l'energia, a volte anche la rabbia.
La combinazione tra di noi funziona proprio per questo, perché ci compensiamo. Se metti insieme da una parte il discorso riflessivo e dall'altra il divertimento e la liberazione emotiva ne deriva una bella alchimia musicale.

A cosa state lavorando attualmente?
Attualmente stiamo preparando un concerto a Friborgo che si terrà al Café XXe il prossimo 8 ottobre e siamo in corso di preparativi per delle date a Zurigo. Parallelamente stiamo lavorando alla pre-produzione di un cd, cercando di ritagliarci il tempo necessario.

Potendo realizzare un sogno, con quali artisti vi piacerebbe collaborare?
Filippo: John Mayer
Ivo: Jack White
Emilio: Tom Waits

Progetti per il futuro?
Realizzare il nostro cd. è una questione di tempo ma è una cosa in cui crediamo e alla quale ci dedicheremo nei prossimi mesi.

Per ingaggiare la band vai su www.stagend.com/ilsaggio

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