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STATI UNITISpari alla Casa Bianca, bufera sul secret service

28.09.14 - 17:00
Diversi incidenti fanno discutere a Washington
Keystone
Spari alla Casa Bianca, bufera sul secret service
Diversi incidenti fanno discutere a Washington

WASHINGTON - Prima le prostitute in Colombia durante il vertice delle Americhe, dopo l'intruso alla Casa Bianca e ora i proiettili contro le finestre presidenziali, che misero a rischio Sasha e Malia, le figlie di Barack Obama. A rivelare la 'nuova' debacle del Secret Service, il corpo d'elite votato alla protezione della First Family, è il 'Washington Post', raccontando i dettagli di quanto accaduto l'11 novembre 2011, quando alcuni colpi di arma da fuoco raggiunsero la Casa Bianca.

La versione ufficiale fu di una sparatoria fra gang, ma la ricostruzione di quel venerdì sera è molto diversa. Un uomo, Oscar Ortega-Hernandez, parcheggiò senza problemi la sua Honda nera a sud della Casa Bianca, a Constitution Avenue, in una corsia che sarebbe dovuta essere chiusa per motivi di sicurezza.

Poi estrasse il suo fucile semi automatico e, dal finestrino del passeggero, puntò le finestre presidenziali. I proiettili volarono per 640 metri sopra il giardino sud della Casa Bianca: uno colpì una finestra blindata vicino alla sala da pranzo, l'altro si conficcò nella cornice di una seconda finestra, e altri ancora colpirono il tetto.

Obama e la First Lady Michelle erano fuori quella sera, in casa c'erano Sasha e la madre di Michelle Obama, Marian Robinson. Malia era fuori e doveva rientrare in qualsiasi momento.

Uditi gli spari gli agenti del Secret Service e i cecchini si misero in allerta pronti a rispondere, ma nell'arco di pochi minuti arrivò l'ordine a sorpresa: non intervenire, quelli uditi non sono spari ma il rumore di un veicolo per costruzioni nelle vicinanze.

Passarono ore prima che il Secret Service confermasse che quelli erano proiettili, ma anche in quel caso negò che fossero rivolti alla Casa Bianca: era - ad avviso degli agenti - una sparatoria fra gang. Ci vollero quattro giorni per realizzare quanto successo, ovvero che alcuni colpi di arma da fuoco avevano centrato la Casa Bianca.

Una 'scoperta' resa possibile con l'aiuto di una domestica che notò un vetro rotto e calcinacci sul pavimento. Una volta realizzato l'accaduto, il Secret Service si trovò a doverlo comunicare ad Obama e Michelle.

L'allora capo dello staff della Casa Bianca, William Daley, decise di informare il presidente e lasciare a lui il compito di riferire i fatti alla First Lady. Ma i conti furono sbagliati: uno degli addetti della Casa Bianca, Reginald Dickson, ignaro che Michelle fosse all'oscuro, commentò con lei gli eventi e la scoperta dei proiettili.

Immediata la furia di Michelle, ma anche di Obama, arrabbiato perché i suoi collaboratori non avevano avvertito la First Lady subito e perché il Secret Service non era stato all'altezza dei suoi compiti. Ortega-Hernandez è stato successivamente arrestato e sta scontando 25 anni di carcere.

ats ans

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