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SVIZZERACern, 60 anni con il Guinness

28.09.14 - 16:21
Ha meritato il premio per aver fornito la prima prova dell'esistenza del bosone di Higgs, la particella grazie alla quale esiste la massa
Keystone
Cern, 60 anni con il Guinness
Ha meritato il premio per aver fornito la prima prova dell'esistenza del bosone di Higgs, la particella grazie alla quale esiste la massa

GINEVRA - Il Cern si prepara a spegnere 60 candeline e scalda i muscoli in vista della cerimonia in programma domani pomeriggio. Lo fa ricevendo il Guinnes dei primati, che ha meritato per aver fornito la prima prova dell'esistenza del bosone di Higgs, la particella grazie alla quale esiste la massa.

Craig Glenday, caporedattore del libro che di anno in anno pubblica tutti i record mondiali, ha consegnato il certificato che attesta il primato al direttore generale del Cern, Rolf Heuer, al direttore degli acceleratori Frédérick Bordry, al viceportavoce dell'esperimento Atlas, Thorsten Wengler, e al portavoce dell'esperimento Cms, Tiziano Camporesi.

Il riconoscimento va al Cern e soprattutto al 'signore' degli acceleratori di particelle, il Large Hadron Collider (Lhc). Questa macchina straordinaria ha già vinto altri tre Guinnes: per essere il più grande strumento scientifico mai costruito, per essere il più potente acceleratore di particelle e per aver raggiunto le temperature più alte mai prodotte artificialmente.

L'Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare è nata ufficialmente il 29 settembre 1954 per iniziativa di 12 Stati. Oggi, con 21 Paesi membri, il Cern è il più grande laboratorio del mondo dedicato alla fisica delle particelle. I 60 anni che si prepara a festeggiare domani sono stati tutti dedicati alla pace, all'insegna di una collaborazione scientifica senza confini.

Pronto a esplorare la 'nuova fisica'

Il Cern spegne 60 candeline ed è pronto a imbarcarsi nell'avventura forse più straordinaria della sua storia: l'esplorazione dei territori sconosciuti che potranno aprire le porte della cosiddetta "nuova fisica".

La scoperta del bosone di Higgs, la particella grazie alla quale esiste la massa, ha segnato un traguardo senza precedenti ed è diventata così popolare da entrare nel Guinnes dei primati. Ma adesso sta per cominciare qualcosa di radicalmente nuovo.

Nella primavera 2015 il più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc), riprenderà a funzionare dopo la lunga pausa tecnica e lo farà all'energia straordinaria di 13.000 miliardi di elettronvolt (13 TeV): "non sarà più la stessa macchina che ha scoperto il bosone di Higgs", osserva il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci.

"Si potranno produrre un maggior numero di bosoni di Higgs - spiega - e questo permetterà di studiare le proprietà di questa particella per capire se quello scoperto è 'il' bosone di Higgs previsto dalla teoria di riferimento della fisica, o se è uno dei bosoni di Higgs". In secondo luogo, prosegue, "potremo produrre nuovi tipi di particelle", come particelle supersimmetriche o dimensioni extra dello spazio: saranno i primi passi nella "nuova fisica".

D'altro canto il Cern ha sempre guardato al futuro fin dalla sua nascita, avvenuta il 29 settembre 1954, quando 12 Stati hanno istituito l'Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare. L'idea era nata da uno dei 'ragazzi di via Panisperna' (gruppo di fisici che collaborarono con Enrico Fermi), il fisico Edoardo Amaldi.

Oggi, con 21 Paesi membri, il Cern è il più grande laboratorio del mondo dedicato alla fisica delle particelle. "Il Cern - osserva Bertolucci - è nato da una di quelle idee di altissimo profilo di cui l'Europa sa essere promotrice: l'idea di usare la scienza per rimettere insieme un'Europa segnata dalla seconda guerra mondiale è stata un'idea visionaria, che ha travalicato fisica e scienza ed è stata uno dei cardini dell'idea di Europa unita".

(ats ans)

 

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