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SVIZZERAI medicinali cardiovascolari sono troppo cari

26.09.14 - 15:27
I medicinali cardiovascolari sono troppo cari

BERNA - I medicinali cardiovascolari in Svizzera sono cari. È quanto risulta da un confronto dei prezzi con altri 15 paesi europei. Per questo, il Sorvegliante dei prezzi ribadisce oggi le sue richieste di introdurre tra l'altro il sistema del prezzo di riferimento.

Nel maggio 2014, sono stati confrontati in 15 Paesi dell'Europa occidentale i prezzi di vendita di dieci medicamenti cardiovascolari protetti da brevetto più fatturati e i dieci meno cari con gli stessi principi attivi il cui brevetto è scaduto. Tra questi vi sono i sei Paesi oggetto di confronto con i prezzi praticati all'estero scelti dall’UFSP (Germania, Austria, Francia, Danimarca, Paesi Bassi e Gran Bretagna).

 

I risultati sono inequivocabili: in tutte le categorie di medicinali cardiovascolari (farmaci generici, preparati originali il cui brevetto è scaduto e preparati originali oggetto di protezione brevettuale) la Svizzera risulta tra i Paesi più cari, precisa oggi il Sorvegliante in una newsletter.

 

Nel nostro Paese i preparati originali – sia quelli con protezione brevettuale, sia quelli il cui brevetto è scaduto – sono nettamente più cari rispetto a quelli di confronto. Ad esempio, nei sei Paesi UFSP i prezzi dei prodotti originali con brevetto scaduto sono mediamente inferiori del 19 %.

 

Il quadro non cambia per i medicinali protetti da brevetto: la media nei Paesi UFSP è inferiore dell'11 % rispetto alla Svizzera. Tuttavia le maggiori differenze si registrano con i generici: da noi costano oltre il doppio rispetto alla media complessiva e il triplo rispetto ai Paesi UFSP.

 

Il sorvegliante rileva tuttavia che rispetto a quanto avviene per i preparati originali, il prezzo dei generici non viene stabilito dall’UFSP mediante un confronto con i valori esteri, bensì secondo la cosiddetta «regola della differenza minima», che determina l'entità minima di differenza di prezzo tra preparati originali e farmaci generici contenenti il medesimo principio attivo.

 

Questa regola limita la concorrenza, per il ruolo di prezzo consigliato che può implicitamente assumere, si legge. Inoltre, la prassi di rimborso dei medicamenti disincentiva i pazienti all'acquisto dei prodotti più a buon mercato. Sono questi - rileva - i fattori all'origine del prezzo elevato dei medicamenti generici da noi, rispetto al resto d’Europa.

 

Per il Sorvegliante, le forti differenze sono preoccupanti. Benché negli ultimi anni siano state adottate diverse misure, i prezzi continuano ad essere eccessivi in Svizzera. Ribadisce quindi la fondatezza delle richieste che avanza da anni.

 

In particolare chiede di allargare la cerchia dei Paesi esaminati, di verificare annualmente il prezzo di tutti i medicamenti (attualmente un terzo viene valutato sulla base di un tasso di cambio di 1,58 EUR/CHF, anche se quest'ultimo non è più così alto da più di cinque anni), di eliminare il margine di tolleranza, di includere i ribassi legali effettivi applicati all'estero. Da notare che l'inclusione di questi ribassi è in corso di valutazione da parte dell'UFSP.

 

Infine, il sorvegliante ritiene opportuno introdurre il sistema del prezzo di riferimento (detto anche sistema dell'importo fisso), già vigente in più di 20 Paesi europei, che consente di lottare efficacemente contro il livello eccessivo dei prezzi dei farmaci generici.

 

Per tutti i preparati originali con brevetto scaduto e i medicinali generici contenenti il medesimo principio attivo la cassa malati rimborserebbe un importo massimo (importo fisso) stabilito in base al prezzo del farmaco generico a buon mercato. In questo modo si rafforzerebbe la concorrenza perché i fabbricanti dei preparati originali e dei medicinali generici cari, per evitare la perdita di quote di mercato, sarebbero incentivati ad avvicinare i loro prezzi all'importo fisso.

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