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GERMANIALa chiave per la vita nella polvere interstellare

25.09.14 - 20:41
È stata scoperta una molecola di carbonio dalla forma complessa
Keystone
La chiave per la vita nella polvere interstellare
È stata scoperta una molecola di carbonio dalla forma complessa

BONN - È stata scoperta nella polvere interstellare una molecola di carbonio dalla forma complessa, tanto da essere considerata uno dei mattoni delle molecole alla base della vita.

È stata individuata dalla Terra, nella regione più ricca di stelle della Via Lattea, una nube gigante di gas nota come Sagittarius B2 (Sgr B2), grazie al telescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Science, coordinato da Arnaud Belloche del Max Planck Institute di Radioastronomia di Bonn.

Rispetto alle 180 osservate finora nello spazio interstellare, queste molecole ramificate sono diverse. Sono infatti più simili alle molecole complesse alla base della vita trovate nei meteoriti che hanno colpito la Terra.

La molecola osservata nella polvere cosmica si chiama iso-propilcianide (i-C3H7CN) ed è diversa dalle altre molecole a catena di carbonio osservate finora. La sua scoperta apre nuove frontiere nella ricerca e nello studio delle molecole complesse che si trovano nelle zone di formazione stellare. Lascia infatti prevedere tra le stelle la presenza dei mattoni della vita, gli amminoacidi, il cui segno caratteristico è appunto una struttura ramificata.

Individuale le molecole di carbonio con un telescopio da Terra è stato possibile considerando che ogni tipo di molecola ha una propria lunghezza d'onda, una sorta di impronta digitale che la rende rilevabile ai radiotelescopi. Le molecole organiche scoperte finora nelle incubatrici di stelle hanno una caratteristica comune: ognuna ha una 'spina dorsalè di atomi di carbonio organizzati in una o più catene. Ma questa nuova molecola scoperta dai ricercatori è unica perchè la sua struttura di carbonio si ramifica in un filamento separato.

Non è solo la struttura della molecola ad aver sorpreso i ricercatori: ha stupito la sua abbondanza, che suggerisce come "queste molecole ramificate possano essere la regola, e non l'eccezione, nello spazio interstellare", commenta Robin Garrod, coautore dello studio.

Per Belloche "gli amminoacidi identificati nei meteoriti hanno una composizione che fa pensare che possano aver avuto origine nello spazio interstellare. Anche se gli amminoacidi interstellari non sono ancora stati rilevati, la chimica interstellare può essere l'incubatrice di una vasta gamma di molecole importanti e complesse, che hanno trovato probabilmente il modo di arrivare alla superficie dei pianeti".

ats ans/di Adele Lapertosa, ansa

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