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SVIZZERALe case vuote aumentano

25.09.14 - 15:01
Sono oltre 45mila abitazioni. Una buona parte nelle regioni turistiche
Foto Keystone
Le case vuote aumentano
Sono oltre 45mila abitazioni. Una buona parte nelle regioni turistiche

ZURIGO - Il tasso di abitazioni vuote è nettamente cresciuto nel terzo trimestre, soprattutto a causa della moltiplicazione dei progetti di costruzione e in particolare nelle regioni turistiche e nelle periferie degli agglomerati. Una tendenza attesa, ma non in maniera così forte, rileva il Credit Suisse nel suo monitor trimestrale del settore immobiliare pubblicato oggi. Complessivamente in Svizzera a inizio luglio il tasso di alloggi sfitti rappresentava l'1,08% dell'offerta globale.

Al 1. giugno erano vuote 45'748 abitazioni, registrando con un +5'740 unità l'aumento più consistente dal 1997. Rispetto al numero complessivo di alloggi, ne risultava sfitto l'1,08%. Più di un terzo dell'incremento è ascrivibile ai comuni turistici in cui però si trova soltanto il 7% delle abitazioni. Ciò dovrebbe essere dovuto in buona parte alle nuove condizioni quadro legate all'approvazione dell'iniziativa sulle abitazioni secondarie.

 

La cospicua produzione di nuovi alloggi ha contribuito all'aumento delle disponibilità abitative soprattutto nel segmento delle abitazioni in affitto, cresciute rispetto al valore dell'anno precedente di oltre 4'000 unità a 35'841. Anche nella proprietà è salito nettamente il numero di abitazioni vuote (+1'565 unità); a contribuire alla riduzione della domanda sono state le regolamentazioni adottate e il livello dei prezzi cresciuto in molte zone.

 

Il mercato delle abitazioni in affitto nel 2014 gode ancora di una domanda forte. Il lieve calo registrato nel saldo dell'immigrazione (-4% tra gennaio e luglio rispetto ai primi sette mesi del 2013) viene compensato da un passaggio più lieve dal mercato degli locali in affitto a quello degli alloggi di proprietà. I cambiamenti strutturali dell'immigrazione lasciano però ipotizzare che sia stato superato l'apice.

 

Nel secondo trimestre la crescita dei prezzi per le abitazioni di proprietà rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente ha leggermente superato quella registrata nei primi tre mesi del 2014, con un +3% per gli appartamenti e un +2,7% per le case unifamiliari. Nel confronto a lungo termine tale incremento resta però al di sotto degli aumenti medi dal 2000, che si attestano rispettivamente a un +4,9% e un +3,4% annuo. L'attenuazione più marcata si è registrata nelle regioni caratterizzate da prezzi più elevati, ossia intorno al Lemano e ai laghi di Zurigo e di Zugo.

 

Per le superfici a uso ufficio il tasso di spazi vuoti è cresciuto del 9,7% in un anno, portandosi in giugno al 3,4%. La progettazione delle nuove superfici a uso ufficio non è diminuita di molto rispetto ai massimi del 2011. Al contempo, nonostante una buona crescita economica, sembra destinato a persistere anche il ristagno della domanda. L'eccedenza di offerta continuerà pertanto ad aumentare, secondo gli esperti del Credit Suisse.

 

Quanto agli spazi commerciali, il commercio online rappresenta una sfida senza precedenti per le superfici di vendita. Mentre per molto tempo queste ultime hanno registrato un andamento stabile, quest'anno si osserva un'inversione di tendenza, con un aumento del 40% degli spazi sfitti.

 

Il settore edilizio continua intanto la sua corsa. Trainato soprattutto dall'andamento dinamico della progettazione nel 2012, il 2014 rappresenterà un anno forte per il settore. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso gli specialisti della grande banca prevedono una crescita reale degli investimenti edilizi del 3,5%. L'ondata di progetti potrebbe rivelarsi sufficientemente intensa da restare alta anche nel 2015.

 

Con un importo edilizio di 8,2 miliardi di franchi, nel secondo trimestre è stato raggiunto il record storico di progetti edilizi depositati dal 1994. Quanto durerà questa fase di ripresa è ancora prematuro a dirsi. Certo è, però, che il nuovo calo dei tassi continua a stimolare la presentazione di progetti edificabili nonché ad accentuare la pressione su molti investitori.

 

L'iniziativa sulle abitazioni secondarie sta tuttavia lasciando segni evidenti nell'arco alpino. Numerose imprese edili locali sono costrette - nel medio periodo - a tagli del personale. Un barlume di speranza, almeno a medio termine, arriva dalla ripresa dei volumi delle richieste di concessione edilizia per grandi progetti alberghieri, che potrebbe compensare la domanda dei privati.

 

ATS

 

 

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