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Vita a rischio per una foto: il roofing sbarca in Svizzera Il "roofing" è una moda pericolosa che arriva dalla Russia. Ora anche alcuni giovani svizzeri si entusiasmano per la rischiosa scalata
ZURIGO - Tutto ha avuto inizio in Russia: dei ragazzi si sono arrampicati sull’edificio più alto di Mosca e hanno documentato la loro azione fotografandosi con lo smartphone. La immagini che immortalano il loro gesto sono presto diventate virali sui social media e hanno reso gli scalatori famosi in tutto il mondo.
Ora, il “roofing” – come viene definito il fenomeno – ha raggiunto anche la Svizzera. Primi a cimentarvisi sono stati dei giovani romandi, che hanno diffuso su internet delle foto per fare le quali hanno scalato luoghi molto esposti, dove talvolta si cimentano in temerarie evoluzioni senza mettersi in sicurezza. «Cerchiamo chiaramente il pericolo», spiega il “roofer” svizzero 21enne O.G.* (21), di Yverdon. La sua motivazione per scalare edifici è prima di tutto la scossa di energia che provoca: «Quando si è su un tetto così in alto e l’adrenalina scorre nelle vene ci si sente vivi come non mai».
Per niente entusiasmato dall’idea, invece, è il portavoce dell’Ufficio prevenzione infortuni (Upi), Rolf Moning: «Il “roofing” può esporre a pericolo di morte, si capisce semplicemente guardando le foto», mette in guardia. Il suo consiglio a tutti i giovani, quindi, è quello di lasciar perdere assolutamente la scalata di edifici. Non bisogna dimenticare, d’altronde, le implicazioni giuridiche della faccenda. «Per praticare il loro hobby i “roofer” accedono spesso ad aree vietate. Per questo motivo si può incappare in una denuncia penale».
