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CANTONEIl Super radar letale già durante le prove

25.09.14 - 07:00
I dubbi di una multata: "Ma se lo stavano testando come poteva essere sicuro al 100%?"
Foto d'archivio (Tipress)
Il Super radar letale già durante le prove
I dubbi di una multata: "Ma se lo stavano testando come poteva essere sicuro al 100%?"

BELLINZONA - Il rientro a casa, il buio dell’autostrada e un clic che potrebbe cambiare la vita a Giovanna (nome di fantasia, ndr). Il Super radar, quello dell’A2 all’altezza di Monte Carasso, ha colpito come un fulmine anche lei. «L’11 giugno alle 6.15, dopo aver terminato il mio turno di lavoro, sono stata fotografata da questo apparecchio», ci dice sconcertata. La nostra interlocutrice è stata infatti immortalata mentre sfrecciava a 164 chilometri orari (157 punibili). Ma lei è convinta: «È impossibile che io abbia raggiunto una velocità simile, l’ho fatto subito presente al sergente che mi ha poi interrogata. Inoltre a giugno, come annunciato dal Dipartimento delle istituzioni, il radar era in prova. Chi mi assicura che in quel periodo funzionasse in modo adeguato? Era in fase di verifica ma si fidano ciecamente di quella tecnologia. E perché vengono punite solo le infrazioni gravi e non quelle lievi? Questo è una sorta di “razzismo” e ora rischio la patente e di conseguenza il lavoro!».

Operativa dal primo clic - «La stazione di controllo sull’A2 nel Bellinzonese viene valutata in base a tutte le sue funzioni ed è sempre stata operativa al 100% nonché omologata dall’Ufficio federale di metrologia – ci fanno sapere dalla Polizia Cantonale –. Nella fase di valutazione sono state rilevate violazioni alla Legge federale sulla circolazione, il loro perseguimento è in corso». Già, se ci avete lasciato lo zampino durante il periodo di prova... passate alla cassa. «Non appare ragionevole e sensato, nonostante la fase di valutazione, non perseguire coloro che si sono macchiati di una grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale e che a causa del loro comportamento sconsiderato mettono a repentaglio la propria vita e quella degli altri, incolpevoli sottolineiamo, utenti della strada. Su questo basilare principio di difesa della vita la Polizia cantonale non intende e non intenderà in futuro scendere a compromessi».

Il radar viene dall’Italia? – Nostre fonti ci hanno fatto sapere che il radar sarebbe nato oltre confine. Ma così non è. “Il contratto è stato fatto con una ditta ticinese e non con una ditta italiana”. Alcuni hanno anche ventilato che il super radar ticinese non è nato come radar ma come apparecchio per il controllo targhe. “La stazione di controllo è stata offerta in fase di valutazione e l’apparecchio, come già evidenziato, è stato omologato dall’Ufficio federale di metrologia. L’affermazione sullo scopo originario  non è corretta. I campi di applicazione del nuovo dispositivo sono molteplici e hanno l’obiettivo di migliorare la sicurezza sul territorio e a livello di circolazione stradale. La nuova stazione di controllo permette il rilevamento dei veicoli contromano, il controllo dei veicoli pesanti nell’ambito dell’Ordinanza concernente il trasporto di merci pericolose su strada e dell’Ordinanza sulla durata del lavoro e del riposo dei conducenti professionali di veicoli a motore, il controllo del traffico in forte crescita negli ultimi anni, il rilevamento della velocità nonché il rilevamento delle distanze di sicurezza tra le vetture. Funzioni implementate e a conoscenza di tutte le parti coinvolte”.

 

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