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CANTONESono partite le Cantonali? "È una campagna permanente"

24.09.14 - 08:00
Sono già due le liste presentate in vista delle elezioni ticinesi del 2015. Troppo presto? Troppo tardi?
Tipress
Sono partite le Cantonali? "È una campagna permanente"
Sono già due le liste presentate in vista delle elezioni ticinesi del 2015. Troppo presto? Troppo tardi?

TICINO. I liberali hanno presentato i loro cinque già a inizio estate, questo weekend è toccato ai socialisti. Sono stati proprio i partiti usciti con più ammaccature dalle elezioni 2011 ad aver giocato d’anticipo. Sarà la scelta giusta? Difficile dirlo, a livello svizzero non vi sono studi in proposito, ci spiega il politologo Oscar Mazzoleni. Sicuramente, però, “quella introdotta dal Plr è una novità”.

Campagna permanente – “È difficile dire quando la campagna è iniziata”, spiega Mazzoleni. “Soprattutto in questa legislatura, in cui i partiti hanno fatto molta fatica dal punto di vista decisionale e a portare avanti progetti condivisi, si è vissuto un clima di campagna permanente”. Così, invece di costruire assieme, i partiti di governo sembrano essersi impegnati più a farsi le scarpe. “È stata una legislatura segnata dalla frammentazione”.

Le copertine del Mattino - Rocco Cattaneo, presidente Plr, ha pochi dubbi sulla scelta: “Se abbiamo fatto bene lo diranno le urne, ma negli ultimi 20 anni il nostro partito ha avuto un’erosione continua, vogliamo far meglio”. I casa liberale si sono voluti prendere tutto il tempo per definire la promozione, il programma e le strategie. “In particolare vogliamo che i candidati partecipino all’elaborazione del programma del partito e lo facciano proprio”. Ovviamente un rischio c’è: i Vitta, Antonini e soci sono stati gli unici in campo per tutta l’estate, con la concorrenza ben felice di impallinarli. “Abbiamo conquistato le ultime tre copertine del Mattino, la nostra campagna è già iniziata bene”, ironizza Cattaneo. Inoltre, ci spiega, si tratta più che altro di adeguarsi a quello che succede abitualmente in Svizzera. “A livello nazionale i partiti si stanno già muovendo per le federali 2015, noi in Ticino eravamo in ritardo”.

Si vota per corrispondenza - I socialisti, invece, hanno scelto la tempistica anche per un motivo tecnico: “Rispetto a 4 anni fa questa volta si voterà anche per corrispondenza. Significa che l’espressione di voto è di fatto anticipata di oltre un mese”, afferma il presidente Saverio Lurati. Nemmeno lui intravvede particolari rischi nel mandare allo sbaraglio i propri candidati. O meglio, non ne vede più del solito. “Qualsiasi data avessimo scelto, chi voleva sparare sul pianista lo avrebbe comunque fatto”. Il Ps è confrontato con un'altra questione: molti accusano la lista di essere debole, voluta per riconfermare Bertoli senza rischi. “Non credo sia così, è invece molto rappresentativa delle diverse sensibilità all’interno del partito. Inoltre è una lista giovane. Se vogliamo cambiare i volti che ci rappresentano, credo che sia questa la direzione da prendere”. Starà comunque al congresso confermare i nomi, il quintetto sarà definitivo solo dopo il 24 gennaio.

Quando tocca agli altri? – Nelle prossime settimane dovrebbero affilarsi le presentazioni anche delle altre formazioni. Le più attese, a causa di inedite ambizioni di governo, sono quella dei Verdi e quella dell’Udc. Ppd e Lega, invece, punteranno verosimilmente alla riconferma degli uscenti. Lo faranno però con due tattiche contrapposte. Il Ppd svelerà gli alfieri di Beltraminelli già il primo ottobre, mentre la Lega aspetterà l’anno nuovo: “Presenteremo la lista a fine gennaio, vogliamo lasciar lavorare i nostri consiglieri di Stato”, chiarisce il coordinatore Attilio Bignasca. “La campagna loro la fanno lavorando”.

Che campagna sarà? – “Una campagna elettorale può essere fatta mettendo l’accento sul partito, sui temi oppure sulle persone”, spiega Oscar Mazzoleni. Ma negli ultimi tempi la tendenza è piuttosto chiara. “Da una quindicina d’anni le campagne diventano sempre più personali”. Nondimeno vi sono le novità: “Quattro anni fa oltre ai classici comizi di partito, sono nati i comizi misti. Nei quali, prendendo esempio dal format televisivo, si è iniziato a mettere in scena dei dibattiti tra i candidati di partiti diversi”, continua Mazzoleni.

Ma quanto mi costi? - Questa personalizzazione della propaganda ha una diretta conseguenza sul portafogli. “Studi a livello nazionale mostrano che le campagne costano sempre di più”, dice Oscar Mazzoleni. Negli anni Ottanta si è iniziato a mettere gli annunci sui giornali, poi i manifesti sulle strade, poi i siti internet e poi Facebook, che non costa ma bisogna investire molto tempo. Non tutti i candidati spendono la stessa cifra. Un uscente è avvantaggiato rispetto a un debuttante che deve farsi conoscere. Uno con ambizioni da seggio spenderà più del comprimario che si accontenta del Gran Consiglio. Ma, per ambire a una poltrona tra i cinque si potrebbe arrivare a spendere qualche decina di migliaia di franchi. Oltre ovviamente all’impegno dei partiti. “Non pensiamo di spendere più di 4 anni fa”, afferma Attilio Bignasca, “una cifra tra i cento e i duecentomila franchi. Poi c’è il Mattino, costa anche quello ma vale più di qualunque campagna”. In casa liberale, invece, la spesa rimarrà segreta. “Non lo diremo, ognuno ha le proprie ricette”, risponde Cattaneo. Anche se, è opinione diffusa, che i Liberali quando entrano in campagna siano i più generosi. I socialisti non hanno ancora definito il budget, ma quattro anni fa spesero poco più di 230mila franchi.

I partiti comprimari – C’è poi chi per il governo non sarà della partita, o lo sarà con spirito decoubertiniano. Quei partiti però hanno un bacino di voti che potrebbe fare la differenza il 19 aprile. Simboli come Area Liberale, Montagna Viva o i Comunisti, dovranno decidere se correre soli o se mettere il proprio nome a disposizione di un partito con altre ambizioni, forse accettando un posticino in lista. Qui le mosse ancora non sono state fatte. “Gareggeremo – ci risponde Sergio Morisoli di Area Liberale – Sulla strategia tutto è ancora aperto”. Su chi potrebbe appoggiare il suo partito si vocifera molto, ma le decisioni non sono state prese. “Abbiamo i nostri temi forti. Sono pochi ma molto chiari. Per il resto teniamo gli occhi aperti e siamo aperti a proposte e contenuti che vengono da tutti”. Insomma, i prossimi duecento e rotti giorni saranno fuochi d’artificio in una campagna che ha ancora tutto da raccontare.

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