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SIRIAGli Stati Uniti bombardano la Siria

23.09.14 - 06:27
Obiettivo: annientare i seguaci dell'Isis, l'autoproclamato stato islamico. A fianco degli Stati Uniti gli Stati arabo-sunniti di Arabia Saudita, Giordania, Emirati, Bahrein e Qatar
Foto d'archivio (Keystone)
Gli Stati Uniti bombardano la Siria
Obiettivo: annientare i seguaci dell'Isis, l'autoproclamato stato islamico. A fianco degli Stati Uniti gli Stati arabo-sunniti di Arabia Saudita, Giordania, Emirati, Bahrein e Qatar

DAMASCO - Gli Stati Uniti sono passati all'azione contro l'Isis anche in Siria, in maniera massiccia: aerei da combattimento, bombardieri e missili Tomahawk lanciati dalle navi che incrociano nella regione hanno colpito nel corso della notte obiettivi nel nord del Paese. Poco dopo, il ministero degli Esteri di Damasco ha precisato che la Siria è stata informata dei raid americani effettuati sul suo territorio.

"Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro terroristi dell'Isis in Siria", ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, aggiungendo che "poiché le operazioni sono in corso non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli".

Tuttavia, altre fonti della difesa Usa hanno affermato che le "nazioni partner" che partecipano "in pieno" sono l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania e il Bahrain.

"La decisione di condurre i raid aerei è stata presa oggi dal comandante del Comando centrale Usa sulla base dell'autorizzazione ricevuta dal Comandante in capo", il presidente Barack Obama, ha detto l'ammiraglio Kirby.

Secondo quanto riferisce il Washington Post, gli Usa avevano individuato almeno 20 obiettivi da colpire nella prima ondata di bombardamenti in Siria, che fa seguito ad una campagna avviata già lo scorso 8 agosto contro obiettivi dell'Isis in Iraq.

Da allora, a ritmo quotidiano, i caccia americani hanno preso di mira e distrutto almeno 190 obiettivi. Fino ad ora è stata però soprattutto una campagna a carattere di difesa, per proteggere il personale diplomatico e militare americano nel Nord dell'Iraq e per sostenere le forze irachene impegnate a contrastare l'avanzata dell'Isis nella regione della strategica diga di Mosul e verso la città di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno.

Questa volta, secondo le indicazioni, gli obiettivi presi di mira sarebbero nel 'cuore' dello Stato islamico, a Raqqa, la città nel nord della Siria dove il 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi ha posto la sua 'capitale'. In particolare si parla di centri di comando e controllo e di campi di addestramento e di depositi di armi e munizioni.

La conferma sembra arrivare proprio dagli abitanti della città, che via Twitter riferiscono di numerose esplosioni e di continui sorvoli di aerei da guerra.

Dal canto suo il ministero siriano citato dalla TV di stato ha reso noto che "gli americani hanno informato il rappresentante della Siria alle Nazioni unite che sarebbero stati effettuati bombardamenti contro l'organizzazione terroristica Stato islamico a Raqqa".

ats

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