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Terremoto in Tesco, sbaglia i conti e crolla in borsa Il colosso britannico dei supermercato ha annunciato di aver sovrastimato gli utili del primo semestre per ben 250 milioni di sterlin, pari a 384 milioni di franchi
LONDRA - Un terremoto. Non ci sono altri modi per definire quanto è accaduto all'interno di Tesco, il colosso britannico dei supermercati: ha annunciato di aver sovrastimato gli utili del primo semestre per ben 250 milioni di sterline, pari a 384 milioni di franchi, e di aver quindi avviato un'indagine sulle procedure contabili interne.
In precedenza le stime sui risultati operativi del colosso della distribuzione erano sugli 1,1 miliardi di sterline. Immediate le ripercussioni sul titolo quotato alla Borsa di Londra che a fine giornata ha chiuso a -11,59%, 'bruciando' così 2,2 miliardi di sterline.
Mentre le azioni perdevano rapidamente terreno, l'amministratore delegato, Dave Lewis, prendeva subito decisioni drastiche, sospendendo quattro dei suoi top manager più importanti. Secondo le indiscrezioni dei media britannici, fra loro ci sarebbe il direttore generale per il Regno Unito, Chris Bush e anche il direttore finanziario, Carl Rogberg.
"Abbiamo scoperto una questione seria e abbiamo risposto di conseguenza", ha detto Lewis, aggiungendo che "prenderemo misure decisive nel momento il cui il risultato dell'indagine sarà chiaro". Ora sarà la società di revisione Deloitte a far luce sull'accaduto e a cercare di capire quanto l'impatto di questo gravissimo errore inciderà sui risultati annuali del colosso.
Lo scandalo inoltre rivela tutta una serie di problemi del gruppo che appare in una situazione problematica, lontano dai risultati record degli anni scorsi. La compagnia stava operando senza un 'chief financial officer' (responsabile finanziario): il rimpiazzo di quello precedente sarebbe arrivato fra qualche settimana. A questo si devono aggiungere le vendite in calo, i profit warning e il prezzo delle azioni ai minimi degli ultimi dieci anni. Tesco sta subendo infatti un declino sul suo mercato dovuto alla forte concorrenza di catene discount come Aldi e Lidl, che hanno conquistato una crescente popolarità. L'ex amministratore delegato del gruppo britannico, Philip Clarke, ha lasciato il suo posto lo scorso luglio dopo il tentativo, finito male, di rilanciare la società. Il 'testimone' è quindi passato a Lewis, che ora si ritrova di fronte a una strada tutta in salita per riportare Tesco ai livelli del passato.
ats
