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SVIZZERARiforma III delle imprese: reazioni contrastanti

22.09.14 - 16:08
È stata inviata oggi in consultazione dal Consiglio federale
Riforma III delle imprese: reazioni contrastanti
È stata inviata oggi in consultazione dal Consiglio federale

BERNA - Reazioni contrastanti alla Riforma III dell'imposizione delle imprese inviata oggi in consultazione dal Consiglio federale. La sinistra e i sindacati approvano la volontà di sopprimere i regimi fiscali speciali esistenti in alcuni cantoni, ma contestano quelli che vengono definiti "regali alle imprese". Per la destra e le associazioni economiche il governo va nella giusta direzione, ma dal loro punto di vista nuove tasse non sono necessarie.

Secondo il PLR le eventuali perdite fiscali vanno compensate con le eccedenze strutturali del budget della Confederazione e non con nuove imposte. Per Economiesuisse "la revisione dell'imposizione del capitale delle persone fisiche - che l'associazione giudica discutibile - non trova posto in questo progetto". Critiche a questo nuovo balzello anche da PLR, UDC e PBD.

Quest'ultimo partito è globalmente soddisfatto del progetto presentato dalla sua consigliera federale che ha il merito di rafforzare la piazza economica elvetiche presentando soluzioni accettate a livello internazionale. L'UDC, invece, non capisce come mai il governo metta oggi il progetto in consultazione dato che le esigenze dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) non sono ancora del tutto chiare. Per i democentristi occorre legare la riforma della tassazione delle imprese con altri dossier europei ancora aperti.

Per i liberali-radicali la riforma è invece urgente. Ogni ritardo crea insicurezza giuridica che potrebbe portare numerose società internazionali a lasciare la Svizzera. Per Economiesuisse il progetto ha il vantaggio di "rafforzare la certezza giuridica e di pianificazione di cui le imprese attive a livello internazionale hanno bisogno".

Per il PS e l'Unione sindacale svizzera (USS) è invece impensabile finanziare la riforma con il budget ordinario della Confederazione. Tocca alle imprese e ai loro azionisti pagare i costi della riforma, afferma la consigliera nazionale Ada Marra (PS/VD) citata in una nota.

Per l'USS è "incomprensibile il fatto che i cantoni che in passato hanno concesso privilegi fiscali esagerati, oggi ricevano soldi dalla Confederazione per correggere i loro errori". Per PS e USS - che accolgono con favore la soppressione dei regimi fiscali speciali cantonali - la nuova imposta sugli utili in capitale è quindi necessaria.

ats

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