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SVIZZERAVertenze fiscali: le banche potrebbero essere chiamate alla cassa

22.09.14 - 16:04
Sono interessate le banche che beneficiano di prestazioni statali straordinarie
KEYSTONE / Gaetan Bally
Vertenze fiscali: le banche potrebbero essere chiamate alla cassa
Sono interessate le banche che beneficiano di prestazioni statali straordinarie

BERNA - A determinate condizioni, sarebbe giustificato far pagare agli istituti finanziari e alle imprese, che beneficiano di prestazioni statali straordinarie, le spese eccessive da loro provocate nell'ambito di controversie giuridiche. È quanto scrive il Consiglio federale in risposta a due mozioni - che peraltro chiede di respingere - inoltrate dai gruppi dei Verdi e del Partito borghese democratico alle Camere federali. A tale scopo, l'Esecutivo è pronto a studiare l'eventuale adozione di una base legale.

La mozione del PBD chiede al Governo di elaborare un progetto di legge che accolli alle banche tutte le spese finora sostenute e da sostenere in futuro dall'Amministrazione federale in rapporto con la liquidazione del contenzioso fiscale tra le banche svizzere e gli Stati Uniti. L'atto dei Verdi è più ampio, includendo anche altri Paesi esteri con i quali gli istituti elvetici potrebbero avere in futuro problemi simili a quelli incorsi dall'UBS.

Attualmente, l'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) può chiedere un rimborso per le spese sostenute generate dal disbrigo di tutte le richieste di assistenza amministrativa internazionale, qualora il comportamento di un determinato soggetto sia stato "inadeguato", ossia abbia contribuito in maniera determinante all'insorgere dei costi e questi ultimi abbiano raggiunto un importo eccezionale.

A tale scopo sussiste una base legale, base che i due partiti vorrebbero completare con una legislazione che contempli anche i "costi provocati ad esempio da trattative protratte, anche pluriennali...", come è stato il caso dei negoziati svolti col "Dipartimento di giustizia (DoJ), nell'ambito del contenzioso fiscale con gli Stati Uniti".

Le mozioni auspicano quindi la creazione di una base legale ad hoc, che stabilisca la ripartizione di simili costi "il più equamente possibile tra gli istituti finanziari implicati".

Stando all'Esecutivo, le trattative per garantire gli interessi dell'economia svizzera all'estero generano sempre spese che in linea di principio sono sostenute dalla Confederazione. Per questo il Consiglio federale crede che non si debba "trasferire la totalità delle spese sostenute dall'Amministrazione federale derivanti dalla risoluzione di controversie giuridiche con altri Paesi".

Tuttavia, "sembra giustificato trasferire, a determinate condizioni, agli istituti finanziari e alle imprese, che beneficiano di prestazioni statali straordinarie, queste spese eccessive da loro provocate nell'ambito di controversie giuridiche. Per questo il Governo si dice disposto ad esaminare "la creazione di una relativa base legale".

ats

 

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