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ASCONAUna chitarra tra meraviglia e nobiltà

22.09.14 - 06:41
Sandro Schneebeli si è imbarcato in un nuovo tour con il progetto Scala Nobile
Da sinistra Antonello Messina, Paul McCandless, Sandro Schneebeli.
Una chitarra tra meraviglia e nobiltà
Sandro Schneebeli si è imbarcato in un nuovo tour con il progetto Scala Nobile

ASCONA - È partito dalla Mahogany Hall di Berna il 16 settembre e toccherà il Ticino soltanto stasera, con un’unica tappa al Teatro del Gatto di Ascona. Chi aveva avuto l’opportunità di godersi le meraviglie sonore messe a punto dal chitarrista ticinese a Estival Jazz 2011 – le cui registrazioni, audio e video, sono state date alle stampe l’anno successivo in uno splendido cofanetto cd/dvd (su etichetta Unit Records) – non può perdersi la performance in programma tra qualche ora qui alle nostre latitudini. 

La line-up del combo questa volta non conta Bruno Amstad (voce e modulazioni vocali), ma a esibirsi accanto a Schneebeli, tra gli altri, torna Paul McCandless (corno inglese, clarinetto basso, sax soprano) degli Oregon: «Ho avuto modo di entrare in contatto con lui qualche mese prima della performance a Estival – ricorda il chitarrista – E questo grazie a un altro musicista che fa parte dell’intero progetto, Antonello Messina (fisarmonica), il quale, tempo prima, aveva partecipato a un suo master class…». «In quel periodo cercavo qualcosa di nuovo, nuovi suoni, nuove sonorità, da potere amalgamare alle composizioni che stavo mettendo a punto…».

Ad affiancare Schneebeli, McCandless e Messina tra le mura del Teatro del Gatto ritroveremo Stephan Rigert (percussioni), Samuel Baur (batteria) ed Eduardo “Dudu” Penz (basso). «Riprenderemo “Verde Clorofilla”, “Passo al dente” e “Madrid”, a cui verranno aggregati alcuni brani nuovi, ancora inediti su disco…». Una performance, quella di oggi, che potrebbe trasformarsi anche in una nuova produzione discografica: «Il concerto verrà registrato da Rete Due... Per la pubblicazione però si vedrà, ora come ora è un po’ presto per parlarne, ma resta comunque uno degli obiettivi...».

Nel corso degli anni Schneebeli è riuscito a ritagliarsi una straordinaria identità, andando a recuperare, in primis, linfa dai maestri della chitarra jazz come Wes Montgomery e George Benson, per poi sperimentare ogni suono, ogni sonorità, proveniente da qualsiasi parte del mondo… «Questo è un percorso di ricerca che dura da dieci anni… Riproporre gli standard non mi bastava più… Dovevo e volevo dare una forma alle mie idee, non solo a quelle degli altri… La mia è una sperimentazione continua, inarrestabile, direi… Continuare a fare il musicista, altrimenti, avrebbe poco senso…». 

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