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BRUSIOAzienda accusata di dumping salariale, ma le autorità la difendono

21.09.14 - 19:12
Il caso della Dofbar, azienda estera installatasi in Val Poschiavo a due passi dal confine, con salari da 14 franchi all’ora. Unia: "Dumping inaccettabile". Dofbar: "Salari d’intesa con la tripartita"
Foto d'archivio (Keystone)
Azienda accusata di dumping salariale, ma le autorità la difendono
Il caso della Dofbar, azienda estera installatasi in Val Poschiavo a due passi dal confine, con salari da 14 franchi all’ora. Unia: "Dumping inaccettabile". Dofbar: "Salari d’intesa con la tripartita"

BRUSIO - Un'azienda estera che si installa in Svizzera a due passi dal confine e assume manodopera a buon mercato, prevalentemente da oltre confine. Questa volta non è il Ticino ad essere confrontato con il dumping salariale, bensì la Val Poschiavo.

Come riferisce la Rsi, il sindacato Unia ha attaccato la Dofbar, azienda specializzata nella produzione di flebo che a Campascio, a due passi dall'Italia, ha uno dei suoi 15 stabilimenti nel mondo.

Il sindacato denuncia il dumping, informando pubblicamente che i salari sono troppo bassi, appena 14 franchi svizzeri all'ora. L'anno scorso erano ancora meno: 12.

La Dofbar ha replicato sostenendo che le accuse sono ingiustificate in quanto la retribuzione minima è stata stabilita d'intesa con la commissione tripartita.

A difesa dell'azienda arriva il Municipio di Brusio che parla di società che ha creato 150 posti di lavoro. Unia, però critica le autorità comunali e cantonali, colpevoli di avere concesso agevolazioni fiscali senza tenere conto dei salari elargiti dall'azienda.

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