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STATI UNITIDopo Dallas Jackie Kennedy pensò al suicidio

19.09.14 - 20:41
L'ex first lady era distrutta, pensava al suicidio e soffriva di disturbi post-traumatici da stress
Dopo Dallas Jackie Kennedy pensò al suicidio
L'ex first lady era distrutta, pensava al suicidio e soffriva di disturbi post-traumatici da stress

WASHINGTON - Per l'America traumatizzata dall'assassinio del presidente John F. Kennedy a Dallas, il 22 novembre 1963, Jacqueline Kennedy era un simbolo di forza. In realtà, nei mesi successivi alla morte del marito, l'ex first lady era distrutta, pensava al suicidio e soffriva di disturbi post-traumatici da stress. A ossessionarla la possibilità che avrebbe potuto salvarlo.

A rivelarlo è un nuovo libro in uscita alla fine di ottobre dal titolo 'Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis: The Untold Story'. Il testo, scritto dalla biografa Barbara Leaming secondo gli stralci pubblicati da Vanity Fair rivela che l'ex first lady riviveva continuamente gli attimi dell'assassinio del marito, poiché si era convinta che avrebbe potuto salvarlo.

Era talmente distrutta da aver confidato ad un suo amico sacerdote, padre Richard McSorley, di pensare al suicidio. Da devota cattolica quale era, però, si chiedeva se avrebbe potuto raggiungere Jack in paradiso in caso avesse posto fine alla sua vita. "Pensi che Dio mi separerà da mio marito se mi uccido?", avrebbe chiesto a McSorley.

L'ex first lady era sopraffatta dal dolore per la morte di Jfk: "è così difficile da sopportare - avrebbe spiegato, secondo il libro -. A volte mi sento come se stessi andando fuori di testa". Jackie non riusciva nemmeno a guardare le foto del marito, beveva molta vodka, aveva continui flashback ed incubi terribili, tanto che le poche notti che riusciva a prendere sonno, si svegliava urlando.

Inoltre, spiega Leaming, non riusciva a darsi pace per non aver riconosciuto il suono del primo colpo di fucile e per non essere stata in grado di mantenere il cervello del presidente all'interno della sua testa mentre lo stavano portando in ospedale. "Se solo avessi capito, sarei stata in grado di spingerlo verso il basso, o di buttarmi davanti a lui, o di fare qualcos'altro", avrebbe affermato ancora con McSorley.

Nell'autunno del 1964, Jackie decise di lasciare Washington e trasferirsi a New York, ma agli amici - afferma il libro - avrebbe confidato che la sua vita era finita e non si sarebbe mai più risposata. "La mia vita è finita, e passerò il resto dei miei anni in attesa che lo sia davvero", avrebbe detto.

In realtà, le cose andarono diversamente: l'ex first lady si riprese, cambiò idea sul suo futuro, e cinque anni dopo, nel 1968, convolò a nozze con l'armatore greco Aristotele Onassis.

Ats Ans

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