BERNABenzina, rincaro a metà. Favore alle lobby dell'auto?

BERNA - Non si sono fatte attendere le reazioni all'aumento seppure contenuto del prezzo dei carburanti proposto dal governo per finanziare il nuovo Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato. Il Consiglio federale si piega alla lobby dell'auto, dicono i Verdi; gli automobilisti sono derubati ribatte invece l'UDC, mentre PPD e PBD si dicono fondamentalmente d'accordo con il progetto dell'esecutivo.

E' un passo importante nella giusta direzione, secondo Popolari democratici e Borghesi democratici, che appoggiano le principali modifiche, ossia l'aumento a tappe della tassa sui carburanti e la destinazione completa dell'imposta sui veicoli al fondo.

Anche i Socialisti convengono con l'aumento della benzina, ma non la piena destinazione del ricavato al fondo, mentre i Liberali radicali ricordano che nella consultazione si erano detti contrari a maggiorare il prezzo degli oli minerali.

Nel campo dei totalmente delusi vi sono i Verdi e l'Associazione traffico e ambiente (ATA): quest'ultima ritiene che il governo faccia un passo indietro e che il principio "chi inquina paga" ne risulti indebolito. I Verdi commentano: l'aumento della benzina è troppo poco, piuttosto che rafforzare il passaggio delle merci e dei passeggeri verso modi di trasporto più ecologici, si pensa a costruire nuove e lussuose strade pagate con il denaro dei contribuenti.

Anche Unione democratica di centro e lobby dell'auto respingono la proposta governativa con queste motivazioni: qualsiasi aumento della benzina dovrebbe essere abolito (UDC); la strada paga già a sufficienza (Federazione stradale). L'iniziativa vacca da mungere è più che mai necessaria, ritiene da parte sua l'Associazione degli importatori di auto, cui dà man forte l'Usam che dice: è la sola soluzione.

ats