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CANTONE"Chi ha subito un trapianto festeggia anche la rinascita"

19.09.14 - 06:05
In occasione della Giornata nazionale della donazione d’organi, Sandro Dolfini ci racconta la sua esperienza: "In vetta per sensibilizzare"
"Chi ha subito un trapianto festeggia anche la rinascita"
In occasione della Giornata nazionale della donazione d’organi, Sandro Dolfini ci racconta la sua esperienza: "In vetta per sensibilizzare"

TICINO - Nel 2012 ha affrontato la salita del Monte Bianco, in compagnia di una guida alpina e di cinque giovani membri del Cas di Bellinzona, con un pensiero rivolto a quelle persone che sono in attesa di un trapianto. Ora intende salire su diverse vette elvetiche accompagnato da rinomati alpinisti che hanno accettato di partecipare a un progetto legato alla montagna e a favore della promozione del dono d’organi. Per Sandro Dolfini, 44enne di Bellinzona e presidente dell’Associazione ticinese per pazienti di insufficienza renale (Atpir), si tratta di un gesto importante, soprattutto per dare il suo personale contributo alla sensibilizzazione sulla donazione degli organi. “Nel 2009 ho avuto la fortuna di aver aspettato solo quindici giorni per un rene, mi sentivo in dovere con la nostra associazione di fare qualcosa di concreto in quanto mediamente i tempi sono molto più lunghi (nel 2013 l’attesa media era di 534 giorni, ndr)” ci racconta in occasione della Giornata nazionale della donazione d’organi prevista per domani. Il suo compito a favore della causa non è dunque terminato: il nuovo progetto, ideato con l’amico Riccardo Battelli di Biasca e il supporto tecnico della guida alpina Massimo Bognuda, si chiama ‘Verso il cielo per la vita!’ e vedrà la partecipazione di rinomati alpinisti. “Abbiamo già raccolto l’entusiasmo di Jean Troillet, noto anche per essere sceso dall’Everest con lo snowboard, e del ticinese Fiorenzo Dadò, i quali hanno accettato di onorarci della loro presenza e ci accompagneranno su alcune cime”.

Dolfini la passione per la montagna ce l’ha da sempre ed ha cercato di unire l’utile al dilettevole trasformando il suo passatempo in un veicolo promozionale a favore del dono d’organi. “L’intervento per un malato in attesa di un organo è come una rinascita – spiega – chi ne ha beneficiato festeggia due compleanni, per la nascita e per ricordare il trapianto”. Sì, perché la vita per un paziente in emodialisi non è affatto facile. “È una vita – ci dice – piena di privazioni e sacrifici che vanno dal fatto di poter bere e mangiare poco all’essere perennemente affaticati, oltre all’essere vincolati a un centro di emodialisi e alla macchina stessa”. Ma poi quando si riceve il rene, tutto può cambiare in meglio. “Ed è per questo che con la nostra associazione cerchiamo di promuovere, tramite queste azioni, il dono d’organi. Salire sulle montagne in questo caso non è che un pretesto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematiche di un gesto così profondo”.

 

Le donazioni sono però ancora poche e le liste d’attesa continuano ad allungarsi (all’inizio di quest’anno in Svizzera erano 1’316 le persone che stavano aspettando un trapianto). “Sarebbe utile che si riflettesse sulla questione, cercando di capire come ci si comporterebbe trovandosi nella necessità di un trapianto”. Ma quello di Dolfini è un invito alla riflessione nel pieno rispetto della sensibilità di ognuno.

 

In occasione della Giornata nazionale della donazione d’organi di domani, già oggi alle 18 all’Ospedale Civico di Lugano avrà luogo una serata dedicata al tema, in cui si potrà ascoltare anche la testimonianza di Sandro Dolfini. Chi volesse inoltre maggiori informazioni sul progetto ‘Verso il cielo per la vita!’ o sull’associazione da lui presieduta può contattarlo scrivendo a sandro.dolfini@live.com.

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