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ZURIGOBNS, tassi invariati e previsioni di crescita al ribasso

18.09.14 - 09:43
L'istituto si attende per l'anno in corso una progressione del prodotto interno lordo pari all'1,5%, contro il 2% pronosticato in precedenza
Foto d'archivio (Keystone)
BNS, tassi invariati e previsioni di crescita al ribasso
L'istituto si attende per l'anno in corso una progressione del prodotto interno lordo pari all'1,5%, contro il 2% pronosticato in precedenza

ZURIGO - La banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariato il costo del denaro, ma corregge al ribasso le stime di crescita dell'economia svizzera: l'istituto si attende per l'anno in corso una progressione del prodotto interno lordo (pil) pari all'1,5%, contro il 2% pronosticato in precedenza.

Al termine del suo periodico esame della situazione effettuato oggi la BNS mantiene peraltro immutati i cardini della sua politica monetaria: il tasso di riferimento - il libor a tre mesi - viene lasciato nell'attuale fascia di oscillazione fra lo 0 e lo 0,25%; viene inoltre confermata la soglia minima di cambio con l'euro fissata a 1,20 franchi.

 

Il franco continua ad essere a un livello elevato, spiega la BNS in un comunicato odierno. Considerato che il libor rimane vicino allo zero, il cambio minimo rimane "lo strumento centrale" per prevenire un aumento della tensione sul fronte monetario: sarà quindi difeso "con tutta la determinazione richiesta". Ancora una volta l'istituto ribadisce di essere pronto a comprare divise in quantità illimitata per impedire il rafforzamento della moneta elvetica. Se necessario saranno inoltre prese altre, non meglio precisate misure.

 

Agli occhi degli esperti della banca centrale la pressione inflazionistica diminuirà ulteriormente, anche se nel primo trimestre 2015 aumenterà lievemente per l'effetto base, per poi calare a causa del degradamento delle prospettive congiunturali internazionali, ma anche per il rallentamento della crescita interna. Concretamente è atteso un rincaro dello 0,1% per l'anno in corso (invariato rispetto all'ultima valutazione, in giugno), dello 0,2% per il 2015 (-0,1 punti) e dello 0,5% (-0,4 punti ) per il 2016. I rischi di deflazione sono aumentati, mette in guardia la BNS.

 

In confronto a tre mesi or sono il quadro economico generale è peggiorato. Se da una parte gli Usa hanno recuperato, dopo il debole periodo invernale causato dalla rigidità della meteo, dall'altra nei più importanti stati dell'UE la congiuntura si è sviluppata in modo assai meno dinamico di quanto previsto e l'inflazione è continuata a rimanere moto bassa. Anche diverse economie emergenti hanno mostrato una crescita senza brio. La BNS si attende quindi per i prossimi trimestri una ripresa meno incisiva di quanto finora pronosticato.

 

Se ci si possono aspettare sviluppi positivi dagli Stati Uniti, l'Ue rimane sempre di fronte a sfide importanti, che vanno dal consolidamento delle finanze pubbliche alle riforme per la crescita, passando per la verifica dei bilanci del settore bancario. Tutto questo in clima di tensioni geopolitiche che potrebbero ulteriormente pesare sulla fiducia di imprese e consumatori.

 

In Svizzera l'andamento del pil nel secondo trimestre (-0,2%) è risultato nettamente inferiore alle aspettative che la BNS aveva in giugno. Alla luce delle informazioni disponibili attualmente l'istituto ha quindi corretto di mezzo punto la sua stima sull'espansione 2014. Non vengono fornite indicazioni relative all'anno prossimo.

 

Sul fronte del lavoro, la ripresa del mercato dovrebbe tardare, continua la BNS. Rimane inoltre la spina nel fianco del mercato ipotecario: la crescita nel settore è ancora una volta rallentata nel secondo trimestre, ma secondo la banca centrale gli squilibri creatisi negli ultimi anni rimangono. La BNS promette quindi di continuare a seguire con attenzione la situazione e di valutare regolarmente le necessità di eventuali ulteriori interventi sui cosiddetti "cuscinetti" anti-ciclici di capitale.

ats

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