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LUGANOMolti dubbi sullo scalo luganese e la proposta choc

18.09.14 - 07:44
Agno, Manno e Bioggio invitano alla prudenza e avanzano l'ipotesi di spostare tutto a Magadino
Ti-Press (archivio)
Molti dubbi sullo scalo luganese e la proposta choc
Agno, Manno e Bioggio invitano alla prudenza e avanzano l'ipotesi di spostare tutto a Magadino

LUGANO - Sul futuro dello scalo luganese, Agno Manno e Bioggio, in un messaggio inviato al Municipio di Lugano, raccomandano la "massima prudenza".

 

I tre Comuni invitano ad andarci piano viste le incertezze nel mercato europeo dell’aviazione di linea e ancor più in quelle che sono piccole realtà regionali, alla luce anche dello sviluppo dei collegamenti ferroviari ad alta velocità e della situazione economica generale. Il suggerimento, insomma, in questo contesto, è quello di mantenere e ottimizzare lo scalo, evitando il potenziamento da 70 milioni promosso tempo fa da Lugano Airport e, comunque, già accantonato dalla stessa azienda, scettica - come riferisce il CdT - nei confronti della proposta della cordata d’investitori privati che sarebbero inevitabilmente orientati al profitto e non al servizio pubblico.

 

Ma non viene vista di buon grado neppure l’ipotesi di creare un parco tecnologico-industriale legato all’aviazione perché potrebbe portare ad un estensione del perimetro dello scalo, che già oggi – sottolineano – limita lo sfruttamento edilizio delle zone più vicine alle cosiddette linee di sicurezza e toglie terreno a future industrie interessate al Vedeggio.

 

I tre comuni credono anche che l’aeroporto, con i suoi piani di sviluppo, sia in parte colpevole dei ritardi accumulati dal progetto della circonvallazione e della crescita dei suoi costi.

 

Non giungono però solo critiche dai tre Municipi che provano anche ad avanzare delle proposte: partecipare concretamente al mantenimento dell’aeroporto (ma solo se si troverà una direzione comune); centralizzare tutto in un’unica sede più spaziosa e funzionale, quella dell’aeroporto di Magadino.

 

Il motivo? Per i comuni si potrebbero sfruttare al meglio le sinergie tra i vari settori, ridurre i costi e sostenere con i ricavi delle attività che fruttano di più quelle meno remunerative.

 

Una proposta, quest'ultima che arriva poco dopo l’annuncio che proprio nello scalo del Locarnese saranno investiti circa 18 milioni di franchi per un nuovo stabile amministrativo, di due nuovi hangar e l’allungamento della pista militare da 800 a 970 metri.

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