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SVIZZERAVotazioni federali, doppio 'No' in vista

17.09.14 - 17:03
L'ultima sondaggio SRG SSR vede i contrari alla cassa malati unica al 54%, e maggiore indecisione in merito all'"IVA discriminatoria"
Foto Keystone Gaetan Bally
Votazioni federali, doppio 'No' in vista
L'ultima sondaggio SRG SSR vede i contrari alla cassa malati unica al 54%, e maggiore indecisione in merito all'"IVA discriminatoria"

BERNA - Si prospetta un doppio no popolare il prossimo 28 settembre sulle due iniziative in votazione a livello federale. Dall'ultimo sondaggio SRG SSR pubblicato oggi ed effettuato tra il 6 e il 13 settembre dall'istituto Gfs.bern emerge soltanto un 38% di cittadini favorevoli alla cassa malattia pubblica, a fronte di un 54% di contrari e di un 8% di indecisi. Per l'iniziativa di Gastrosuisse contro l'"IVA discriminatoria" nella ristorazione il risultato è più equilibrato: i "sì" sono al 41% e "no" al 46%, con un 13% di votanti ancora indecisi. La partecipazione al voto si attesta al 45%.

 

Nel sondaggio SSR pubblicato il 22 agosto il risultato dell'iniziativa "Per una cassa malati pubblica" promossa dalla sinistra era stato leggermente migliore, con un 40% di favorevoli, un 51% di contrari e il 9% di indecisi. Un quarto di interpellati non aveva invece ancora una opinione sull'iniziativa "Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione!", approvata sempre dal 41% e respinta dal 34%. La quota degli indecisi è scesa nel frattempo di 12 punti percentuali ed è confluita interamente nel fronte dei contrari.

 

I pareri sul primo oggetto, più discusso e dunque meglio conosciuto da chi si appresta a recarsi alle urne, sembrano in buona parte delineati e la tendenza è quella di "un quasi sicuro no" a livello di maggioranza popolare, ritengono i sondaggisti. L'esito del voto sul secondo oggetto non è invece ancora "così univoco" perché la formazione dell'opinione al riguardo è ancora a un livello "medio-basso", ma un "no" all'iniziativa "appare più verosimile" di un "sì".

 

Cassa malattia pubblica - Il sondaggio rileva una polarizzazione delle posizioni secondo le simpatie politiche per quanto riguarda l'iniziativa per una cassa malattia pubblica, ora sostenuta da quasi i tre quarti (71%) degli elettori di PS e Verdi, mentre quasi i due terzi degli elettori borghesi sono contrari: quelli di UDC e PLR al 65%, quelli del PPD al 63%. Su posizioni analoghe i senza partito, per il 59% contrari. Ad affinare la loro opinione sono stati soprattutto i simpatizzanti del PPD (53% di no in agosto) e i senza partito, decisamente scivolati nel fronte dei contrari: mentre in agosto i sì e i no erano alla pari al 42%, si è ora passati a un 33-59%, mentre la proporzione degli indecisi si è dimezzata (dal 16 all'8%).

 

Passando alle regioni linguistiche, l'iniziativa trova ancora una leggera maggioranza di favorevoli (51%) nella Svizzera francese e italiana (i no sono rispettivamente il 35 e il 39%), mentre nella Svizzera tedesca risulta una chiara maggioranza (61%) di contrari (i sì sono solo il 34%), Le tendenze sono in tutte e tre le regioni "deboli, ma ovunque in direzione del no".

 

IVA nella ristorazione - Sull'iniziativa di Gastrosuisse le posizioni si sono fatte più chiare tra i simpatizzanti dei partiti dopo che questi hanno fatto conoscere le loro indicazioni di voto. Il 53% degli elettori del PS è ora per il no, contro il 42% del mese scorso, mentre i favorevoli sono al 34% (32%). Tra i Verdi le posizioni si sono invertite: i contrari sono ormai il 52% (30% in agosto), dopo che un mese fa la stessa proporzione si era espressa a favore. A destra, i simpatizzanti del PLR, nel primo sondaggio piuttosto favorevoli (43% di sì, 37% di no), si sono ormai allineati sulla posizione del partito e respingono la proposta con una maggioranza del 54%, mentre i sì sono scesi al 36%. Il PPD, che ha lasciato libertà di voto, trova i suoi elettori equamente divisi, con un 45% su entrambi i fronti, mentre nel primo sondaggio prevalevano i sì (41%). In maggioranza per l'iniziativa (55% favorevoli, 36% contrari)) sono solo gli elettori dell'UDC, unico partito a raccomandare il "sì".

 

A livello regionale, soltanto nella la Svizzera italiana il "sì" può ancora contare su una maggioranza relativa (49% contro 36%), mentre nella Svizzera tedesca si è passati nel giro di un mese a una maggioranza di "no" (48% contro 43%). Una evoluzione analoga si registra nella Svizzera romanda (40% no, 34% sì), ma oltre Sarine rimane una fortissima percentuale di indecisi (26%, contro il 43% addirittura di agosto).

 

L'istituto Gfs.bern diretto da Claude Longchamp ha interrogato per telefono complessivamente 1421 persone con diritto di voto, contro le 1207 del primo sondaggio, nelle tre principali regioni linguistiche: 714 nella Svizzera tedesca, 407 in Romandia e 300 nella Svizzera italiana. Il margine d'errore statistico è valutato al +/-2,7%.

 

Ats

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