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ITALIAExpo, indagato il responsabile del Padiglione Italia

17.09.14 - 16:03
Antonio Acerbo, secondo la Procura di Milano, avrebbe favorito l'imprenditore Enrico Maltauro in relazione all'appalto per le 'vie d'acqua'
Expo, indagato il responsabile del Padiglione Italia
Antonio Acerbo, secondo la Procura di Milano, avrebbe favorito l'imprenditore Enrico Maltauro in relazione all'appalto per le 'vie d'acqua'

MILANO - Antonio Acerbo, secondo la Procura di Milano, avrebbe favorito l'imprenditore Enrico Maltauro in relazione all'appalto per le 'vie d'acqua' vinto proprio dall'impresa vicentina. Acerbo, attuale responsabile del 'Padiglione Italia' per l'Expo, è indagato, da quanto si è saputo, in qualità di responsabile all'epoca, nel 2013, del progetto 'vie d'acqua' e come componente della commissione aggiudicatrice dell'appalto.

 

L'appalto venne vinto dalla Maltauro spa e da altre tre società che avevano costituito un'associazione temporanea di imprese (Ati). Venne aggiudicato in base al criterio dell'offerta più conveniente e, secondo i pm, in cambio di mazzette.

 

Da quanto si è saputo, in un'intercettazione agli atti dell'inchiesta Maltauro si vantava della sua conoscenza trentennale con Acerbo e anche in relazione all'appalto per le 'architetture di servizi', vinto sempre dalla Maltauro e al centro della prima inchiesta, l'imprenditore avrebbe cercato in un primo tempo di sfruttare i suoi contatti con Acerbo. Poi, però, si sarebbe rivolto all'ex Dc Gianstefano Frigerio che sarebbe intervenuto su Angelo Paris, ex manager Expo finito in carcere a maggio.

 

Con le perquisizioni in corso da parte della Gdf nei confronti dei presunti intermediari della corruzione, contestata ad Acerbo, gli investigatori puntano a ricostruire il passaggio delle presunte tangenti avvenuto attraverso un meccanismo complesso. In relazione all'appalto 'vie d'acqua' oggetto della presunta turbativa d'asta e della presunta corruzione, Maltauro avrebbe messo a verbale una serie di dichiarazioni utili per gli inquirenti. L'imprenditore, infatti, subito dopo l'arresto a maggio, aveva riempito verbali davanti ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio ricostruendo il presunto "sistema" delle tangenti.

 

Infine, la richiesta di atti da parte della Gdf a Metropolitana Milanese spa riguarda, da quanto si è saputo, la necessità di inquirenti e investigatori di avere a disposizione alcuni documenti su parametri e valutazioni dell'appalto per le 'vie d'acqua'.

 

Ats Ans

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