Cerca e trova immobili

REGNO UNITOPolitici insultati e minacciati, la campagna s'infiamma

17.09.14 - 12:21
Toni sempre più accesi a poche ore dal referendum
Foto Reuters
Politici insultati e minacciati, la campagna s'infiamma
Toni sempre più accesi a poche ore dal referendum

LONDRA - A un giorno dal referendum scozzese la campagna elettorale si infiamma più che mai. Secondo l'Independent, il clima è sempre più rovente mentre i politici dei diversi schieramenti alzano i toni e alcuni di loro sono stati insultati e minacciati.

 

Ieri il leader laburista Ed Miliband è stato costretto a interrompere una visita in un centro commerciale di Edimburgo da un gruppo di manifestanti pro secessione, che lo hanno apostrofato come "bugiardo" e "assassino". Il deputato George Galloway, del movimento radicale "Respect", avrebbe ricevuto la minaccia di "prendersi un proiettile" in un comizio a Glasgow.

 

Ma anche il mite Gordon Brown, l'ex premier laburista, ha dato ai secessionisti dei bugiardi per non aver avvertito gli elettori delle conseguenze negative di una indipendenza, a partire dai tagli necessari per il servizio sanitario pubblico. Il primo ministro scozzese, il nazionalista Alex Salmond, per tutta la campagna ha accusato Londra di orchestrare una sorta di "complotto" contro l'indipendenza, coinvolgendo in questo le grandi società britanniche. Non è stata risparmiata nemmeno la Bbc, definita come di parte e prevenuta per la sua presunta copertura della campagna in favore dell'unione.

Salmond scrive agli scozzesi: "Facciamolo" - Nell'ultimo giorno di campagna prima dello storico referendum sull'indipendenza della Scozia di domani, il leader del partito nazionalista scozzese (Snp) Alex Salmond, in una lettera aperta, rivolge un nuovo appello agli scozzesi, esortandoli a votare 'Sì'.

"Facciamolo", scrive Salmond, chiedendo agli elettori di prendere le distanze dal dibattito politico e di recarsi alle urne riponendo fiducia solo in loro stessi. "Lo spazio per le parole è quasi esaurito. - scrive il leader indipendentista -. Restiamo noi, la gente che vive e lavora qui. Gli unici che votano, coloro che contano". E continua: "Il futuro della Scozia, il nostro paese, è nelle nostre mani".

Tre nuovi sondaggi segnalano intanto il fronte del 'No' leggermente in testa al 52%, ma con gli indipendentisti a distanza ravvicinata (48%), confermando quindi l'incertezza sul risultato.

In una intervista a Bbc Radio Salmond ha detto che la campagna per il referendum è stata la più "straordinaria campagna politica" nella storia della Scozia e che sarà un testa a testa fra i due schieramenti fino alla fine. Si dice sicuro, inoltre, che in caso di vittoria degli indipendentisti ci sarà un negoziato con Londra in un clima di "amicizia cameratesca". E che soprattutto i leader di Westminster non saranno più contrari a una condivisione della sterlina col nuovo Paese, superando quello che lui definisce come un "atteggiamento mosso da ragioni politiche e un bluff".

Salmond ha anche ricordato quello che per lui è stato il principale errore della campagna per il 'no': "Il principale errore è stato dire alla gente in Scozia che la terra di Adam Smith non è in grado di gestirsi dal punto di vista finanziario". Il primo ministro scozzese ha affermato che uno dei momenti più entusiasmanti nella campagna è stato vedere gli elettori di Dundee, considerata una roccaforte dei nazionalisti, in coda per registrarsi al voto.

Ats Ans

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE