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BERNACapitali non dichiarati: "È come se l'Italia ci puntasse un coltello alla gola"

17.09.14 - 10:51
Giovanni Merlini si dice preoccupato per la risposta del Consiglio Federale in seguito ai suoi interrogativi circa le indiscrezioni che vorrebbero le trattative fiscali con l'Italia ancora in fase di stallo
Ti-Press
Capitali non dichiarati: "È come se l'Italia ci puntasse un coltello alla gola"
Giovanni Merlini si dice preoccupato per la risposta del Consiglio Federale in seguito ai suoi interrogativi circa le indiscrezioni che vorrebbero le trattative fiscali con l'Italia ancora in fase di stallo

BERNA - Giovanni Merlini si dice preoccupato per la risposta del Consiglio Federale in seguito ai suoi interrogativi durante l'ora delle domande circa le indiscrezioni che vorrebbero le trattative fiscali con l'Italia ancora in fase di stallo. Per il consigliere nazionale vi sarebbe infatti un disegno di legge sul rimpatrio dei capitali contenente disposizioni che discriminano la Svizzera.

"La risposta del CF - scrive - è quantomeno sibillina". Il Consiglio Federale effettivamente non nega che i negoziati fiscali si siano nuovamente arenati in attesa dell’approvazione della legge sulla denuncia spontanea dei capitali non dichiarati (voluntary disclosure) da parte della Camera dei deputati a Roma. E non contesta neppure che il disegno di legge italiano (DL) contempli sanzioni discriminatorie nei confronti dei contribuenti che detengono capitali negli Stati attualmente iscritti nelle liste nere del diritto interno italiano (tra i quali figura la Svizzera).

 

"Cionondimeno - prosegue Merlini - il CF tenta di tranquillizzarmi, ricordandomi che se la Svizzera riuscirà a concludere con l’Italia una nuova Convenzione contro la doppia imposizione (CDI) entro 60 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge sulla denuncia spontanea, impegnandosi ad applicare lo standard OCSE sullo scambio di informazioni su richiesta già a partire dalla parafatura dell’accordo (e quindi – nota bene- senza neppure attendere la ratifica da parte delle Camere federali), allora la CH non avrà nulla da temere in relazione alle misure discriminatorie perché verrà tolta dalle black list".

 

La risposta, come detto, inquieta non poco Merlini che conclude: "E’ un po’ come se la controparte italiana ci puntasse un coltello alla gola, dicendoci: o firmate la CDI entro questo termine (e alle nostre condizioni) oppure restate sulle black list e verrete discriminati a livello di sanzioni previste nel DL".

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