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BERNASiti inquinati, no alla proroga dei sussidi per il risanamento

16.09.14 - 11:52
Siti inquinati, no alla proroga dei sussidi per il risanamento

BERNA - I cantoni non dovrebbero poter contare più a lungo sui sussidi federali per il risanamento dei loro siti inquinati. Il Consiglio degli Stati ha tacitamente respinto oggi la proposta di prolungare di cinque anni il termine che dà diritto a un sostengo di Berna, ovvero fino al febbraio 2006, come auspicato dal Nazionale. I "senatori" intendono mantenere la loro proposta di limitare la proroga al primo gennaio 2001. Il dossier ritorna quindi alla Camera del popolo.

 

"Un'estensione di cinque anni significherebbe sovvenzioni supplementari dell'ordine di 20 milioni di franchi. Questo aumento non lo vogliamo", ha detto René Imoberdorf (PPD/VS) a nome della commissione, ricordando anche le reticenze degli stessi cantoni sulla questione.

 

Secondo il diritto in vigore, la Confederazione indennizza i cantoni per l'individuazione, la sorveglianza e il risanamento dei siti inquinati sui quali non è più stata depositata alcuna scoria dopo il primo febbraio 1996. Su certi siti si è però continuato a depositare rifiuti anche dopo questa data.

 

Nella versione approvata oggi il termine è prolungato fino al 2001. La consigliera federale Doris Leuthard si è opposta alla proroga supplementare (fino al primo febbraio 2006), sottolineando come i cantoni non l'abbiano richiesta. Accettando la proposta del Nazionale, si creerebbe una discriminazione tra le autorità cantonali che si sono impegnate a rispettare le norme e quelle che non lo hanno fatto, ha aggiunto la ministra dell'ambiente.

 

La revisione della legge sulla protezione dell'ambiente è nata da un'iniziativa parlamentare del "senatore" Luc Recordon (Verdi/VD). Lo scopo è di favorire il risanamento di oltre 4000 siti che potrebbero prima o poi rivelarsi pericolosi per l'uomo o l'ambiente.

 

Ats

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