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ATTUALITÀIndia, sfruttare la ripresa ciclica e strutturale

16.09.14 - 10:51
La costante credibilità della politica monetaria genera stabilità
Foto Keystone
India, sfruttare la ripresa ciclica e strutturale
La costante credibilità della politica monetaria genera stabilità

L’ indice MSCI India ha registrato una delle migliori performance tra i mercati azionari globali, con un rialzo del 28,0% da inizio anno in termini di USD. La costante credibilità della politica monetaria della banca centrale, guidata ora dal Governatore Raghuram Rajan, insieme alla convincente vittoria della coalizione National Democratic Alliance capeggiata dal Bharatiya Janata Party (BJP) alle elezioni generali del 2014 hanno iniettato una significativa dose di ottimismo sulle prospettive future dell’India. L’economia indiana è non solo entrata in una fase di ripresa ciclica, ma è inoltre avviata a miglioramenti strutturali nel medio termine. La crescita del PIL è attesa attorno al 5,0%-5,5% nel 2014 e attorno al 6,0% nel 2015. Le azioni indiane appaiono destinate a rimanere favorite dagli investitori per molti anni.

La travolgente vittoria della coalizione NDA è stata vista dai mercati come un’indicazione di un periodo di probabile stabilità per i prossimi 5 anni. Vi sono forti aspettative che grazie all’ampio mandato conquistato, il nuovo governo sarà in grado di introdurre le riforme estremamente necessarie e di rafforzare la crescita del PIL con politiche favorevoli alle imprese. Va infatti ricordato che l’India aveva registrato un tasso di crescita del 9,3% circa nel 2010 e che quello che era iniziato come un rallentamento ciclico, sulla scia del rialzo dei tassi d’interesse domestici e della minore crescita mondiale, è poi stato aggravato da una paralisi politica che ha afflitto il paese per anni. Nel 2013 la crescita del PIL indiana era scesa al 4,7% circa. Negli ultimi anni l’India è stata anche vittima di un duplice disavanzo del conto corrente e del bilancio e di un’elevata inflazione, che hanno portato la rupia indiana (INR) a finire nel gruppo delle «cinque fragili» nel quadro dei timori sulla riduzione dell’allentamento quantitativo della Fed nel 2013.

 

Dallo scorso settembre la credibilità della politica del Governatore della Reserve Bank of India Rajan ha aiutato a rafforzare la rupia indiana. La valuta è stata non solo sostenuta da crescenti afflussi di fondi, ma ha beneficiato anche di minori vulnerabilità macroeconomiche, soprattutto grazie alla riduzione del disavanzo di parte corrente e all’aumento delle riserve valutarie. Il miglioramento dei fondamentali macroeconomici ha reso la valuta più solida che all’apice delle preoccupazioni sul tapering della Fed nel 2013. Il disavanzo di parte corrente è calato dal 6,5% del PIL nel quarto trimestre 2012 all’1,7% nel secondo trimestre 2014, ed è atteso rimanere su livelli gestibili. Le riserve valutarie ufficiali sono aumentate da circa USD 275 miliardi nell’agosto 2013 a circa USD 320 miliardi (pari a circa 8 mesi di copertura delle importazioni) nel luglio 2014. L’INR è attesa rimanere in un intervallo di negoziazione di 60-62 contro l’USD per molti mesi. La valuta potrebbe subire alcune pressioni nel breve termine con l’intensificarsi dell’attenzione di mercato sui tempi del primo rialzo dei tassi ufficiali della Fed.

Quanto ai conti pubblici, nella presentazione del nuovo bilancio il governo ha dichiarato di intendere ridurre il disavanzo di bilancio al 4,1% del PIL nell’esercizio 2015, dal 4,5% dell’anno precedente, e di mirare al 3,6% del PIL per l’esercizio 2016. Nel medio termine il governo dovrà incentrarsi sul risanamento dei conti pubblici tramite una costante riduzione delle sovvenzioni per i combustibili, che sarà apprezzata sia dagli investitori che dalle agenzie di rating.

 

L’enfasi del nuovo governo sul sostegno all’industria manifatturiera e alle infrastrutture è stata evidente non appena è entrato in carica. Ha semplificato le procedure per ottenere l’approvazione delle concessioni ambientali, il che dovrebbe accelerare diversi progetti infrastrutturali bloccati e stimolare la crescita del PIL futura. È inoltre riuscito ad attrarre investimenti potenziali per USD 35 miliardi dal Giappone nei prossimi cinque anni. L’attenzione rivolta ad attirare maggiori afflussi di investimenti diretti esteri verso l’India è di buon auspicio per la bilancia dei pagamenti e contribuirà alla stabilità della valuta. Quanto all’inflazione, resta ancora elevata, attorno all’8,0%. La Reserve Bank of India manterrà probabilmente un orientamento prudente, lasciando i tassi ufficiali all’8,0% ancora per diverso tempo. L’ancoraggio delle attese di inflazione per creare le condizioni per una crescita stabile nel medio termine dovrebbe essere visto positivamente dagli investitori. I principali rischi per le azioni indiane e la rupia sono legati ai rischi geopolitici in Ucraina e Medio Oriente.

 

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