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CANTONE"Non la usiamo più, ma non toccateci la cabina telefonica"

15.09.14 - 06:10
Da Peccia alla stazione di Bellinzona: Swisscom rimuove le cabine "poco lucrative", ma a qualcuno non sta bene
"Non la usiamo più, ma non toccateci la cabina telefonica"
Da Peccia alla stazione di Bellinzona: Swisscom rimuove le cabine "poco lucrative", ma a qualcuno non sta bene

BELLINZONA - Diciamolo: hanno fatto il loro tempo. Passi e non le vedi. Come se non fossero più lì, anche quelle che non sono ancora state rimosse. «Ci sono cabine telefoniche che vengono utilizzate meno di dieci volte l’anno, cosa dovremmo fare?», osserva Mauro Regusci di Swisscom: «La nostra politica è di ridurre gli sprechi. Del resto non procediamo mai a una rimozione senza avere prima interpellato il Comune dove si trova la cabina».

 

Una stazione senza cabine - A essere rimosse, in genere, «sono le cabine ubicate in luoghi periferici e di scarso passaggio» spiega Regusci «nei luoghi più frequentati come le stazioni ferroviarie o degli autobus si registrano invece utilizzi ancora alti». Già: una stazione non è una stazione senza una cabina telefonica... oppure no? In quella di Bellinzona «al momento non è attivo nessun telefono pubblico» ammette Roberta Trevisan, portavoce delle Ffs in Ticino. Tolte quelle interne (rimosse da Swisscom anni fa) ne rimaneva una sola, nel piazzale esterno. «E' stata soppressa per far posto al cantiere della nuova stazione, inaugurato la settimana scorsa. A fine cantiere, nel 2016, ne verrà installata senz'altro un'altra e potremmo pensare di predisporne una provvisoria durante i lavori...» conclude Trevisan.

 

"Un servizio irrinunciabile" - Intanto però il trend è segnato. Nonostante gruppi di cittadini come Montagna Viva si oppongano a «quello che per noi è un gesto di irresponsabilità da parte di Swisscom» negli ultimi dieci anni in Ticino sono state soppresse 421 cabine. Le ultime a Robasacco, Rivera, Melide, Fescoggia, Coldrerio, Ponte Cremenaga. A Centovalli no: il Municipio si è opposto perché «per noi le cabine sono ancora un servizio pubblico. Anziché chiederci di toglierle, la Swisscom dovrebbe pensare a fornirci una copertura migliore, le linee veloci – protesta il segretario comunale Axel Benzonelli – rinunceremo alle cabine quando saremo trattati come gli utenti delle città!».

 

Se il natel non funziona - Questione di principio? Per Germano Mattei, presidente di Montagna Viva, «è semmai una questione di sicurezza e di responsabilità nei confronti degli abitanti delle aree meno coperte e periferiche del nostro cantone. Swisscom non si limita a chiedere il permesso, ma esercita pressioni nei confronti dei comuni più piccoli, e questo è un atteggiamento irresponsabile. Parliamo di aree che per un temporale o una nevicata possono rimanere isolate dal resto del Cantone». Un po' quello che è successo a Peccia, l’inverno scorso: il paese rimase «completamente tagliato fuori dal mondo per un mese a causa della neve. I natel funzionavano sì e no» ricorda un residente, Luca Mattei. La cabina? Era stata rimossa, con il consenso del Comune. «In quei giorni – osserva Mattei – avrebbe potuto tornarci utile».

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