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LUGANOA Lugano nasce una "stanza per l’ebola"

15.09.14 - 06:03
Negli spazi del Civico sta prendendo forma una camera d’isolamento di alto livello
Foto Reuters
A Lugano nasce una "stanza per l’ebola"
Negli spazi del Civico sta prendendo forma una camera d’isolamento di alto livello

LUGANO - “Al giorno d’oggi non c’è più soltanto la tubercolosi, bisogna fare i conti anche con altre malattie infettive. Attualmente si parla soprattutto dell’ebola”. Come ci spiega il medico cantonale, dottor Giorgio Merlani, la lotta alle patologie trasmissibili è diventata più complicata. E allora per far fronte a eventuali casi e scongiurare epidemie, il Ticino si sta attrezzando adeguatamente con l’allestimento di una moderna camera d’isolamento negli spazi dell’Ospedale Civico di Lugano. “Non ci si aspetta che l’ebola possa arrivare alle nostre latitudini – afferma – malgrado la possibilità resti remota, non si può rischiare l’eventualità che la malattia giunga fino a noi e che si trasmetta ad altre persone”. Per poter garantire anche sul nostro territorio la presa a carico di questa e altre patologie infettive, il discorso è stato approfondito con l’Ente ospedaliero cantonale. E l’ospedale luganese è stato scelto per la nuova stanza.

Nelle strutture sanitarie ticinesi esistono comunque già camere d’isolamento che vengono utilizzate, per esempio, per pazienti con la tubercolosi. Ma per malattie come l’ebola servono ulteriori misure di sicurezza. “Oltre alla stanza devono essere disponibili un’anticamera per la procedura di vestizione e svestizione del personale sanitario, e un laboratorio per le analisi” ci dice infatti il dottor Merlani. “L’obiettivo – aggiunge – è che anche un caso solamente sospetto possa essere trattato garantendo la piena sicurezza di medici, infermieri e altri pazienti”. Questo anche nell’eventualità che in futuro si presenti la pandemia di altri virus, conosciuti o meno. “È una nuova struttura di alto livello”.

C’è soddisfazione da parte di Berna per il progetto che si sta realizzando a Lugano. “Abbiamo preso contatto con tutti i Cantoni per capire come sono preparati gli ospedali” ci spiega Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità. “Non si tratta di una direttiva da parte nostra – continua – ma ha senso che il Ticino si attrezzi con una camera d’isolamento”. In particolare perché il nostro cantone – dice – è lontano dalle altre strutture analoghe presenti nel resto della Svizzera. “Ci aspettiamo che i principali ospedali elvetici siano in grado di trattare pazienti con malattie infettive” conclude.

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